Svizzera

ll lupo spaventa gli allevatori, l’ordinanza gli ambientalisti

L’Ufam vuole ridurre fino al 70% la popolazione del predatore, interi branchi potrebbero essere abbattuti. Pro Natura teme ‘un massacro’

Strada sempre più in discesa per l’abbattimento di lupi e persino di interi branchi a titolo preventivo, prima cioè che abbiano causato danni al bestiame
(Keystone)
6 settembre 2023
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La concentrazione di lupi in alcune regioni europee “è diventata un pericolo reale per il bestiame e potenzialmente anche per l’uomo” e “invito le autorità locali e nazionali ad agire laddove necessario”. Parola di Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea ha annunciato lunedì l’avvio di una consultazione pubblica (fino al 22 settembre) su un possibile allentamento dello statuto di specie protetta del lupo all’interno dell’Ue. In Svizzera non si è (ancora) arrivati a tanto. Ma le recenti mosse dell’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) lasciano presagire un’evoluzione simile, in tempi più o meno brevi, anche alle nostre latitudini. A corroborarla, una revisione dell’ordinanza sulla caccia: oggetto di una consultazione lampo, conclusasi ieri, ha provocato una levata di scudi da parte delle organizzazioni ambientaliste.

L’ordinanza che attua la nuova legge sulla caccia, in vigore dallo scorso primo luglio, aveva già reso più agevole l’abbattimento di lupi. Con l’attuale revisione, che dovrebbe entrare in vigore a inizio dicembre, il Consiglio federale si spinge ancora più lontano. Prevede che la crescente popolazione di lupi (siamo a quota 280 esemplari circa) venga ridotta fino al 70%. Dai 31 branchi attuali si passerebbe a 12. La legge pone però precise condizioni alla regolamentazione proattiva dei lupi. Il loro abbattimento preventivo (prima cioè che abbiano causato danni al bestiame) è possibile solo se sono state adottate tutte le misure ragionevolmente esigibili per proteggere le greggi. Inoltre deve sussistere una concreta minaccia di danni da depredazione. Ebbene, di tutto questo non c’è “nulla” nel progetto d’ordinanza, denuncia il Wwf in una nota diffusa ieri.

Cambiamento di strategia

L’Ufam lo ha confermato all’emissione ‘Echo der Zeit’ della Srf: si tratta di un cambiamento di strategia. In futuro saranno possibili abbattimenti preventivi di interi branchi; non bisognerà più attendere che i lupi abbiano sbranato pecore, capre e bovini. Le organizzazioni di protezione della natura e degli animali sono costernate. «La nuova ordinanza porterà a un vero e proprio massacro dei lupi», ha dichiarato alla Srf Sara Wehrli di Pro Natura. Nella loro presa di posizione congiunta, la stessa Pro Natura, BirdLife, Wwf e Gruppo lupo Svizzera denunciano la rinuncia “illegale” a una consultazione ordinaria da parte dell’Ufam. Il progetto d’ordinanza a loro avviso “va contro la volontà popolare e si fa beffe” della volontà popolare, espressa col rifiuto della precedente legge sulla caccia (settembre 2020). Inoltre, la proposta di una soglia massima per il numero di branchi in Svizzera è “contraria alla legge e alla Costituzione”.

Le organizzazioni ambientaliste chiedono ora “una versione totalmente nuova” del progetto d’ordinanza. Diametralmente opposto il parere degli allevatori. «Sono molto favorevole agli abbattimenti preventivi e persino alla limitazione della popolazione di lupi. Lo scorso anno ha mostrato che con l’eliminazione dei capibranco le depredazioni di bestiame da reddito possono essere ridotte», ha affermato sempre alla Srf Silvan Darms del gruppo Surselva lupo.

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