Svizzera

Gli elvetici possono contare (in media) su quattro buoni amici

Lo afferma una ricerca condotta dell'Istituto Gottlieb Duttweiler. I più socievoli e aperti a stringere dei legami? I ticinesi

In sintesi:
  • Il modo più sicuro per fare amicizia è condividere lo stesso senso dell'umorismo o lo stesso livello di istruzione. Anche provenire da un contesto culturale simile aiuta
  • Internet viene spesso utilizzato per conoscere persone nuove soprattutto dagli over 35 più che dagli adolescenti
‘Chi trova un amico, trova un tesoro’
(Depositphotos)
7 agosto 2023
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Chi vive in Svizzera ha in media quattro buoni amici e una cerchia di amicizie allargata di otto. È quanto emerge da uno studio pubblicato oggi e condotto su 3’000 persone nelle tre maggiori regioni linguistiche del Paese dall'Istituto Gottlieb Duttweiler (GDI) per conto del Percento culturale Migros.

La ricerca, presentata come la prima grande inchiesta di questo tipo in Svizzera, evidenzia l'importanza delle amicizie per la coesione sociale, la qualità della vita e la salute individuale, secondo gli autori. Quasi tre quarti degli interpellati si sono detti soddisfatti delle loro amicizie, ma la metà si rammarica di non avere abbastanza tempo per coltivarle.

Più conoscenze a Sud delle Alpi

I dati elvetici sono paragonabili a quelli di Stati Uniti e Germania. È però interessante notare che ci sono differenze regionali: gli interpellati di lingua francese hanno più amici intimi (4,3 in media) rispetto a quelli di lingua tedesca (3,9) e italiana (3,3). Questi ultimi hanno però una cerchia di conoscenze più ampia (50 persone, contro le 41 della Romandia e le 30 della Svizzera tedesca) e vedono più spesso i loro amici intimi.

Difficile farsi nuovi amici in Svizzera

Un altro elemento che emerge dallo studio è la difficoltà di entrare nelle cerchie di amicizia svizzere, perché sono relativamente statiche e basate su relazioni di lunga data, osservano gli autori. La lealtà e la fiducia richiedono tempo per svilupparsi, e i nuovi arrivati nel Paese lamentano regolarmente la mancanza di spontaneità quando si tratta di creare legami.

"La difficoltà di fare amicizia sembra essere il prezzo da pagare per un sostegno generale (nella società) e per un sistema politico stabile", prosegue lo studio, per il quale la Svizzera privilegia "amicizie omogenee e durature", che contribuiscono alla coesione sociale. Nazioni come la Danimarca, la Norvegia e i Paesi Bassi presentano profili comparabili.

Fare amicizia in rete

Internet viene spesso utilizzato "con successo" per fare amicizia. Può sorprendere che gli incontri online che portano a un'amicizia siano più comuni tra gli over 35 (13%) che tra i giovani (9%). Questa percentuale sale addirittura al 17% tra i pensionati.

È probabile che i più giovani abbiano più opportunità di fare incontri diretti "sul terreno". I luoghi migliori per fare amicizia sono la scuola e il lavoro (43,7%), la famiglia e i conoscenti (23,5%) e lo sport (10%). Le amicizie online rappresentano meno del 3% del totale.

Umorismo, origine e interessi

Il modo più sicuro per fare amicizia è condividere lo stesso senso dell'umorismo (79% dei casi). Il contesto culturale (origine, lingua madre) è decisivo nel 71% dei casi. Anche un livello di istruzione simile è un fattore chiave (64%), a differenza del modo di vestire e della situazione economica, che sono determinanti rispettivamente solo nel 41 e nel 46% dei casi.

Cene, feste, discussioni

Le tre principali attività condivise tra amici sono uscire a cena o a una festa, parlare di tutto e di più e condividere sentimenti, paure e debolezze. Queste tre aree sono prioritarie per oltre l'80% degli intervistati, con poche differenze tra i sessi, tranne che per il fatto che le donne tendono a discutere dei loro sentimenti più spesso degli uomini.

Il senso di solitudine non è necessariamente correlato al numero di amici. Un "under 35" su tre si sente solo, contro il 13% dei pensionati.

Appare evidente che gli amici si preoccupano di ascoltarsi a vicenda: l'influenza più frequentemente citata delle amicizie è che aiutano a "far cambiare idea" alle persone interessate su un determinato argomento. Infine, gli autori dello studio sottolineano l'importanza dei contatti frequenti: l'amicizia va coltivata.

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