Il 29% degli intervistati non vuole toccare la ‘formula magica’: due seggi per i maggiori partiti (Udc, Ps e Plr) e un seggio per il quarto (Centro)
La responsabile del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport, Viola Amherd, ha ottenuto un voto di 4,17 su 6 ed è leggermente davanti al socialista Alain Berset (4,15), che non si ripresenta alle elezioni del Consiglio federale di dicembre. Albert Rösti (Udc), alla guida del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, è terzo con 4,02 punti.
Segue la "ministra" delle Finanze del Plr Karin Keller-Sutter (3,89), il responsabile del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca dell'Udc Guy Parmelin (3,77) e il "ministro" degli Esteri del Plr Ignazio Cassis (3,57). Ultima, con un punteggio di 3,42, risulta la socialista Elisabeth Baume-Schneider, direttrice del Dipartimento federale di giustizia e polizia.
Ai partecipanti al sondaggio è stato anche chiesto quali "ministri" avrebbero voluto vedere rieletti. Non sorprende che il 60% degli intervistati abbia sostenuto Amherd. Amherd precede Rösti (54%) e Keller-Sutter (53%).
Al contrario, Parmelin (39%) e Baume-Schneider (38%) non raggiungono la metà dei voti. Ultimo è Cassis con il 32% degli intervistati che lo vorrebbero rieletto. Ad eccezione dei simpatizzanti del Plr, il capo della diplomazia trova poco sostegno tra gli altri partiti. Baume-Schneider è appoggiata soprattutto dai sostenitori della sinistra.
Il sondaggio ha preso in esame anche la successione di Berset all'interno del Ps. Tra le personalità più citate dai media come possibili candidati, il consigliere agli Stati zurighese Daniel Jositsch arriva ampiamente in testa, raccogliendo il 24% di opinioni a suo favore.
Lo seguono il consigliere nazionale Pierre-Yves Maillard con il 9% e la "senatrice" basilese Eva Herzog (8%). Nessuno di loro è ancora ufficialmente candidato al seggio di Berset in Consiglio federale.
Jositsch, che rappresenta l'ala destra del Ps, conquista soprattutto gli elettori dei partiti borghesi. Tra i sostenitori di sinistra, il "senatore" zurighese, Maillard, Herzog e il consigliere nazionale grigionese Jon Pult raccolgono grossomodo lo stesso numero di consensi.
Il 29% degli intervistati non vuole toccare la "formula magica" del governo: due seggi per i tre maggiori partiti in parlamento (Udc, Ps e Plr) e un seggio per il quarto (Centro). Senza sorpresa la maggioranza degli elettori di destra non vuole alcun cambiamento, mentre simpatizzanti di sinistra sono propensi a dare un seggio del Plr ai Verdi (19%). Una variante che vedrebbe il Ps perdere un seggio a favore dei Verdi liberali raccoglie il 17% dei voti.
Se in dicembre l'equilibrio dei poteri all'interno del governo dovesse essere riconfigurato, il 44% preferirebbe non rieleggere i ministri uscenti, uno scenario favorito in particolare dagli ecologisti. Il 39% preferirebbe aspettare un ritiro regolare dei consiglieri federali.
Infine il 54% degli intervistati si è detto soddisfatto dell'operato del Consiglio federale, contro il 45% di insoddisfatti, questi ultimi provengono soprattutto dalla base dell'Udc.