Svizzera

Meno cervi nel mirino dei cacciatori grigionesi

Dal 2020, complici anche lupo e lince, il loro numero è calato del 7,2% (1'180 esemplari): limitazioni in vista per la prossima stagione venatoria

Quest’anno si potranno abbattere 5’278 cervi
(Keystone)
5 luglio 2023
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Recentemente le popolazioni numericamente consistenti di cervi, caprioli e camosci nei Grigioni sono leggermente diminuite. Ora le autorità hanno deciso di ridurre la pressione venatoria sulla selvaggina ungulata.

Nel 2022, l'intervento venatorio in molte regioni dei Grigioni è stato molto elevato, si legge nella nota di ieri del governo retico. Le misure si sono ripercosse sulla popolazione primaverile di cervi, stimata in 15'110 effettivi, 550 in meno rispetto all'anno precedente.

Nel quadro della strategia grigionese denominata ‘spazio vitale bosco-selvaggina 2021’, dal 2020 la popolazione cantonale di cervi è stata ridotta del 7,2%, ovvero di 1'180 esemplari.

Il contributo dei grandi predatori

Il Cantone attribuisce questo risultato principalmente all'elevato livello di interventi venatori degli ultimi tempi. Tuttavia, in alcune regioni è emerso che le popolazioni di cervi, caprioli e, in alcuni casi camosci, sono state notevolmente regolate anche grazie alla ‘collaborazione’ dei grandi predatori.

Durante la caccia di quest'anno dovranno essere abbattuti 5'278 cervi. Sono alcune centinaia di esemplari in meno rispetto agli anni precedenti. Inoltre, a causa del forte calo delle popolazioni di caprioli e camosci, nelle aree in cui sono presenti branchi di lupi e linci, durante la caccia alta del prossimo autunno saranno applicate alcune restrizioni. In particolare sarà proibito uccidere piccoli di capriolo.

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