Svizzera

Dossier congelati fra Unione europea e Confederazione

La presidenza spagnola pare non avere in agenda la ‘questione svizzera’, così come è stato negli anni scorsi

Dalle stelle alla croce
(Keystone)
2 luglio 2023
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La Spagna, sabato primo luglio, ha assunto la presidenza del Consiglio dell'Unione europea ma sembra che la questione Svizzera non sia all'ordine del giorno. A quanto pare, Madrid non ha in programma nuovi dossier in merito alle relazioni tra Bruxelles e Berna.

Un anno fa la Repubblica Ceca aveva assunto la presidenza con l'ambizione di adottare nuove conclusioni entro la fine del 2022, ma ciò non è avvenuto. I colloqui esplorativi avviati a marzo dello scorso anno si sono infatti rivelati troppo lenti.

Le conclusioni del Consiglio in vigore sono quindi ancora quelle del 2019. In base ad esse, gli Stati membri incoraggiano la Commissione europea ad aggiornare solo gli accordi con la Svizzera che sono di grande utilità per l'Ue. Gli altri possono anche aspettare...

Le conclusioni non figuravano già più all'ordine del giorno della Svezia, che aveva assunto la presidenza dalla Repubblica Ceca all'inizio dell'anno. Lo stesso sembra adesso valere per la Spagna tanto che diversi diplomatici hanno risposto di non sapere nulla di eventuali conclusioni.

Molti altri problemi in corso

Madrid ha molte altre sfide da affrontare nei prossimi sei mesi. A livello nazionale, il 23 luglio si terranno le elezioni legislative. A livello europeo, deve affrontare la guerra in Ucraina e la lotta contro il riscaldamento climatico.

Peraltro, annunciando la nomina di Alexandre Fasel a segretario di Stato, il capo della diplomazia svizzera, Ignazio Cassis, ha recentemente chiarito che "tecnicamente non possiamo intraprendere nulla prima di gennaio".

Secondo il calendario tracciato dal consigliere federale, le discussioni con l'Ue si svolgeranno durante l'estate. Entro la fine di ottobre, il governo farà il punto della situazione e, se darà il via libera, sarà elaborato un mandato negoziale e un rapporto.

Cassis ha sottolineato che i Cantoni e le due commissioni di politica estera delle Camere federali hanno il diritto di essere consultate. Ma con le elezioni federali di ottobre, non potranno iniziare i lavori prima di gennaio.

Fra elezioni federali e rinnovi

Alain Berset ha inoltre annunciato di voler lasciare il Consiglio federale. Il suo successore sarà eletto all'inizio di dicembre, il che potrebbe ritardare ulteriormente le decisioni se ci sarà una rotazione dei dipartimenti.

La comunità scientifica svizzera segue con ansia la situazione e spera che, quando l'esecutivo avrà adottato il suo mandato negoziale, la Commissione europea sarà pronta a discutere l'associazione della Svizzera al programma di ricerca "Orizzonte Europa".

Ufficiosamente, i ricercatori nutrono una vaga speranza che Bruxelles sia pronta a dialogare con Berna se, una volta conclusi i colloqui esplorativi, verrà firmata una dichiarazione congiunta. Ma il tempo stringe. I preparativi per i passi futuri di "Orizzonte Europa", ovvero i programmi di ricerca dopo il 2027, sono già iniziati. In quanto membro non associato, la Svizzera fatica a dire la sua.

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