Complessivamente sono state 222 le persone investite: quasi il doppio rispetto alla media ventennale (117)
Le valanghe in montagna lo scorso inverno hanno causato la morte di 21 persone. Un dato superiore alla media di 17 decessi degli ultimi venti anni; 12 persone erano impegnate in escursioni con gli sci mentre 9 sciavano fuori dalle piste.
Complessivamente, lo scorso inverno 137 valanghe hanno investito 222 persone, fa sapere l'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio nel rapporto preliminare della stagione fornito a Keystone-Ats. Il numero di persone travolte da valanghe è praticamente raddoppiato rispetto alla media ventennale di 117 persone, viene aggiunto.
In 60 anni il minor numero di morti per valanghe in Svizzera – cinque – è stato registrato nell'inverno 2019/2020, mentre il più catastrofico è stato quello del 1951 con 91 decessi di cui 75 solo tra il 19 e il 21 gennaio. Estese slavine avevano distrutto o danneggiato 1'200 edifici e devastato oltre 1'400 ettari di bosco.
Grosse valanghe hanno provocato danni ingenti per oltre 600 milioni di franchi anche nel 1999: 2'300 case sono state danneggiate, intere valli sono state isolate e vie di comunicazione interrotte. Nell'intero inverno 1998/1999, le slavine avevano causato la morte di 36 persone.