Svizzera

Malgrado l'aumento dei tassi, i conti continuano a costare

I principali istituti di credito non hanno modificato la loro politica in materia di commissioni a carico dei loro clienti

I costi, quasi ovunque, restano a carico dei clienti
(Keystone)
8 maggio 2023
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Nessuno dei grandi istituti quali Ubs, PostFinance, Raiffeisen, Banca cantonale di Zurigo o Banca Migros ha ridotto le commissioni a carico dei clienti, dopo la fine del periodo di tassi d'interesse negativi che avevano messo sotto pressione i margini.

Lo rivela un'indagine della Neue Zürcher Zeitung, che mette in luce come solo la banca cantonale argoviese (Aargauische Kantonalbank, Akb) abbia stralciato dal primo aprile le tasse sui conti (4 franchi al mese su quelli privati, 5 su quelli aziendali, oltre a 30 centesimi per transazione).

"I tassi di interesse sono tornati in territorio positivo e ci aspettiamo che la Banca nazionale svizzera li aumenti ancora", afferma il presidente della direzione di Akb Dieter Widmer in dichiarazioni riportate dal giornale. Come noto presso la Akb vige peraltro un limite al salario del Ceo: è stato fissato a 600'000 franchi nel 2015 dal parlamento cantonale.

Contattato dalla Neue Zürcher Zeitung, un portavoce di PostFinance giustifica la scelta del suo istituto affermando che i costi di gestione dei conti non dipendono dal contesto dei tassi d'interesse. Il funzionamento dei servizi, anche se digitali, comporta degli oneri quindi ha un prezzo, viene argomentato.

Il sorvegliante dei prezzi Stefan Meierhans vede le cose in modo diverso: il rendimento totale è costituito da singole operazioni bancarie, come le commissioni di intermediazione che maturano quando si acquistano o vendono titoli, oppure le operazioni di differenziale di interesse. "Se le banche possono massimizzare il profitto senza costi e rischi, lo fanno", ha detto alla testata zurighese.

All'epoca le banche avevano giustificato l'aumento delle commissioni con l'impossibilità di ottenere margini di interesse con tassi di interesse negativi. Allo stesso tempo gli istituti volevano creare maggiore trasparenza per rafforzare l'accettazione delle commissioni da parte dei clienti, ricorda Meierhans.

La Commissione federale della concorrenza (Comco) ha nel recente passato ricevuto richiese da parte dei cittadini riguardo all'aumento delle commissioni bancarie. "Tuttavia, al momento non abbiamo indicazioni che ci sia un approccio coordinato da parte delle banche nello sviluppo delle varie commissioni", dice un funzionario alla Neue Zürcher Zeitung. Il fatto che alcuni istituti abbiano già offerto condizioni migliori per i conti di risparmio o abbiano adeguato il loro modello di commissioni prima di altri depone a sfavore della tesi di una collusione tra le varie imprese. Anche un eventuale ritardo nel trasferimento dei tassi d'interesse non indica un abuso di posizione dominante. "Per questo motivo finora non abbiamo svolto indagini approfondite", conclude la Commissione.

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