Pubblicati i primi sondaggi Tamedia. Vola l'imposizione minima delle multinazionali (77% di favorevoli), bene la legge sul clima, meno la legge Covid-19
Da un primo sondaggio sulle votazioni federali in programma il prossimo 18 giugno è emerso che la popolazione è disposta ad approvare tutte e tre le proposte di legge. L'imposizione minima per le multinazionali ha ottenuto ad oggi il maggior numero di consensi. Le prime tendenze, pubblicate oggi dalle testate di Tamedia in vista delle prossime votazioni federali, lasciano trasparire che ben il 77% degli intervistati si ritiene favorevole ad adottare anche in Svizzera l'imposizione minima delle multinazionali, come stabilito dal progetto dell'OCSE/G20 e a cui hanno già aderito circa 140 Paesi. Il 18% si è dichiarato contrario alla proposta di legge, mentre il 5% non ha invece ancora voluto fornire alcuna informazione.
I Verdi liberali approvano con la stragrande maggioranza la riforma, con ben il 90% degli elettori favorevoli all'imposizione minima. Fanno seguito i sostenitori del Partito liberale (con il 76%) e quelli di fede UDC, che accolgono la proposta al 60%. Secondo il sondaggio, il 68% dei giovani fino a 34 anni di età si è detto favorevole o piuttosto propenso ad accogliere l'iniziativa, mentre tra gli elettori "over 65", addirittura l'85% voterebbe "Sì".
I sostenitori dell'imposizione minima ritengono che la modifica della legge, in linea con il progetto dell'OCSE, sia equa e che un "Sì" alle urne obbligherebbe le grandi aziende attive a livello internazionale a pagare le quote in Svizzera, mentre gli oppositori temono che il Paese rischierebbe di perdere la propria attrattiva fiscale, facendosi così scappare importanti grandi aziende di rilevanza internazionale.
Sempre stando al sondaggio di Tamedia, complessivamente, il 58% si è dichiarato favorevole alla legge sulla protezione del clima. In particolare, il 64% della popolazione urbana voterebbe oggi "Sì" o è incline ad accogliere la proposta. Il tasso di approvazione tra la popolazione rurale è invece del 54%, mentre il 38% degli intervistati ha detto già oggi di "No" alla modifica della legge. Secondo l'indagine, il 4% non si è ancora espresso in materia.
Il prossimo 18 giugno, il 60% delle donne e il 64% della popolazione francofona voteranno "Sì", o sono piuttosto inclini ad accettare la nuova legge sul clima. Gli elettori di fede Verde liberale, come pure i sostenitori dei Verdi o dei partiti di sinistra, approvano l'iniziativa con il 91%, mentre gli elettori dell'UDC la boccerebbero oggi con il 77%. La tendenza tra i sostenitori del Partito liberale è invece divisa, con il 45% degli elettori a favore e il 49% contrario.
Il terzo e ultimo tema in votazione, ovvero la revisione della Legge Covid-19 e la proroga di alcune disposizioni fino alla fine di giugno 2024, ha invece registrato "l'indice di gradimento" più basso, e verrebbe accolta oggi solo con il 52% dei "Sì".
La proposta risulta essere poco apprezzata tra i giovani elettori che appartengono alla fascia d'età tra i 18 e i 34 anni, con un consenso pari a malapena al 42%. Il numero dei favorevoli avanza tuttavia con l'età dell'elettorato. I sostenitori dell'UDC si sono detti nettamente contrari alla proroga della Legge Covid-19, e boccerebbero oggi l'iniziativa al 73%. Stando al sondaggio, il 42% respinge l'iniziativa mentre il 6% non avrebbe ancora espresso la sua decisione in merito.
Al sondaggio online hanno preso parte, dal 26 al 27 aprile, 13'133 utenti aventi diritto di voto in Svizzera. L'indagine è stata condotta in collaborazione con Leewas. Il margine di errore è di 1,4 punti percentuali.