In dieci anni il tempo d'impiego è cresciuto di circa 1,5 giornate lavorative. Merito, in particolare, delle donne
Rispetto al 2010, nel 2019 il tempo d'impiego degli svizzeri tra i 15 e i 64 anni è aumentato di circa 1,5 giornate lavorative. A questo risultato hanno dato un contributo importante le donne, la cui occupazione è in continua ascesa.
Stando ai dati dell'Ufficio federale di statistica, per il periodo di dieci anni preso in esame, il tempo trascorso nell'attività professionale annuale per persona in età lavorativa – tra i 15 e i 64 anni – è passato da 1'275 a 1'287 ore. Ciò corrisponde a un aumento di 1,5 giorni lavorativi – della durata di otto ore – per persona.
Nel 2016 è stato raggiunto un picco di 1'299 ore all'anno, che corrispondono a 24 ore (circa tre giorni lavorativi) in più a persona rispetto al 2010.
Le donne sono le principali responsabili di questo incremento: nel 2019 hanno lavorato circa il 7% (corrispondente a otto giorni lavorativi) in più a persona rispetto a dieci anni prima, ovvero 1'026 ore. Per gli uomini, le ore di lavoro annuali sono diminuite di circa il 3%, passando a 1'544 nello stesso anno.
Rispetto a quelli della Generazione X (1965-1980), gli uomini della Generazione Z (1997-2012), assieme ai millennial (1980-1996), hanno più impegni extralavorativi. Questo comporta una predilezione nei confronti del lavoro a tempo parziale, piuttosto che a tempo pieno. Per quanto concerne le donne, questa differenza generazionale è meno marcata.
Come comunicato all'Aargauer Zeitung da Daniel Kopp del Centro di ricerche congiunturali del Politecnico federale di Zurigo, esperto del mercato del lavoro, la minore attrattività del lavoro a tempo pieno non è da imputare a un'ipotetica stanchezza cronica dei giovani, bensì alla durata degli studi, spesso affiancati da lavori part time, che si protrae sempre di più.