Svizzera

Le aziende strizzano l’occhio ai lavoratori stranieri

Per il prossimo trimestre il 50% di queste intende assumere in particolare personale proveniente dall’estero

Verso manodopera... d’importazione
(Ti-Press)
14 marzo 2023
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Il 50% delle aziende intende assumere nel prossimo trimestre lavoratori provenienti dall’estero – più degli svizzeri o a livelli analoghi – per far fronte alla penuria di manodopera: è quanto emerge da un sondaggio condotto dalla filiale elvetica di Manpower, multinazionale americana delle risorse umane.

Il 16% afferma invece di cercare meno collaboratori oltre frontiera e il 26% assume addetti solo in Svizzera, si legge in un comunicato odierno. Alla domanda se sussistano attualmente problemi nel trovare personale, il 63% dice di avere qualche difficoltà, il 13% è in gravi difficoltà, mentre il 21% non ha problemi.

Il 44% delle oltre 500 imprese interrogate intende assumere personale nel periodo aprile-giugno. Dopo la correzione delle variazioni stagionali la "previsione netta sull’occupazione" di Manpower per il secondo trimestre dell’anno risulta essere di +31%, cioè un valore record, che supera il precedente primato di 30% del primo trimestre del 2022, quando il paese usciva dalla pandemia.

"I risultati del sondaggio indicano un livello record di prospettive di impiego in Svizzera", afferma Jan Jacob, direttore di Manpower Svizzera, citato nella nota. "Tuttavia il mercato continua a soffrire di una grave carenza di manodopera qualificata, che rappresenta una sfida per i datori di lavoro quando si tratta di coprire i posti vacanti. Per affrontare questo problema è essenziale che le aziende tengano conto delle esigenze e delle aspettative dei collaboratori e offrano condizioni di lavoro più attraenti e flessibili".

Le qualifiche professionali ricercate sono principalmente le competenze informatiche e di gestione dei dati, seguite da qualifiche delle risorse umane, nonché competenze nel campo delle operazioni e della logistica. Sempre secondo Manpower alla ribalta sono anche valori personali quali la responsabilità e il pensiero critico. Ma le aziende faticano anche a trovare dipendenti con abilità sociali come creatività, lavoro di squadra, adattabilità e potenziale di leadership, si legge nel comunicato. Secondo gli studi c’è una forte domanda di competenze trasversali, che i datori di lavoro vogliono promuovere attraverso programmi di formazione: il 57% degli intervistati prevede di investire nella formazione continua dei propri attuali dipendenti.

"Oltre alle competenze tecniche, le competenze trasversali sono sempre più richieste", insiste Jacob. "Nell’era della trasformazione digitale, che comporta cambiamenti nei processi e nei metodi di lavoro, qualità come la volontà di cambiare, la creatività e lo spirito di squadra diventano necessarie per gestire con successo il cambiamento".

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