Ambiente, energia e comunicazioni ad Albert Rösti, Giustizia e polizia per Elisabeth Baume-Schneider
Il Consiglio federale ha deciso la nuova ripartizione dei dipartimenti. Questa la lista dei responsabili che sarà in vigore dal primo gennaio:
Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE): Ignazio Cassis
Dipartimento federale dell’interno (DFI): Alain Berset
Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP): Elisabeth Baume-Schneider
Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS): Viola Amherd
Dipartimento federale delle finanze (DFF): Karin Keller-Sutter
Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR): Guy Parmelin
Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC): Albert Rösti
Karin Keller-Sutter lascerà dunque il Dipartimento federale di giustizia e polizia alla neo eletta giurassiana per accasarsi alle finanze al posto del dimissionario Ueli Maurer. Il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni, finora diretto da Simonetta Sommaruga, sarà ripreso da Rösti.
Gli altri consiglieri federali rimangono al loro posto: Alain Berset al Dipartimento federale dell’interno, Guy Parmelin al Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca, Ignazio Cassis al Dipartimento federale degli affari esteri e Viola Amherd al Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport.
La nuova ripartizione dei dipartimenti sarà effettiva dal 1° gennaio, quando entreranno ufficialmente in carica i nuovi eletti.
La ripartizione dei dipartimenti federali è stata decisa in modo consensuale. Ciascun consigliere federale ha potuto esprimere i propri desideri. Lo ha annunciato il presidente della Confederazione Ignazio Cassis in conferenza stampa.
"Lo scopo dell’incontro informale odierno era di trovare la migliore distribuzione dei compiti nell’interesse del Paese", considerando nel contempo gli interessi di ciascun membro del collegio, ha detto il consigliere federale. La decisione si è basata anche su criteri quali l’instabilità geopolitica e la necessità di garantire la continuità dei dossier. La discussione è durata circa due ore, ha precisato Cassis.