Il partito di Gerhard Pfister vuole rendite di vecchiaia e imposte eque per i coniugi. Una duplice rivendicazione per profilarsi in un anno elettorale
Berna – Tutte le coppie, sposate o meno, dovrebbero pagare lo stesso importo di tasse e ricevere le stesse rendite dell’Avs. A questo puntano due iniziative popolari elaborate dal Centro e lanciate oggi. Le firme verranno raccolte in un anno elettorale. Non a caso: anche l’iniziativa per un freno ai costi della salute (ora pendente in Parlamento) era servita all’allora Ppd per profilarsi prima delle ‘federali’ del 2019.
I due testi, che hanno incassato anche il sostegno del Partito evangelico, mirano a correggere l’attuale situazione, che i promotori ritengono iniqua e penalizzante per i coniugi. Il primo si concentra sulle imposte, il secondo sulle rendite del primo pilastro.
Ad esempio, a livello fiscale, a parità di reddito le coppie sposate sono spesso svantaggiate rispetto a quelle che non lo sono nel calcolo dell’imposta federale diretta. Secondo dati della Confederazione relativi al 2019, 454’000 coppie unite in matrimonio e con due redditi e 250’000 di pensionati sono interessate.
I calcoli finanziari e fiscali non dovrebbero mai giocare un ruolo nella scelta dello stile di vita di una persona, ha detto oggi davanti ai media a Berna il presidente del Centro Gerhard Pfister. A suo avviso questa doppia discriminazione delle coppie sposate è causa di ingiustizia nella società, "una situazione che deve essere corretta".
"Consiglio federale e Parlamento stanno lottando da anni per trovare una soluzione" e questo malgrado il Tribunale federale (Tf) abbia già stabilito nel 1984 l’incostituzionalità di tale disparità di trattamento, ha aggiunto il consigliere agli Stati solettese Pirmin Bischof. Da ricordare come nel 2016 i cittadini avessero respinto di un soffio un’iniziativa dal tenore simile dell’allora Ppd, un voto poi annullato dallo stesso Tf a causa di dati errati presentati da Berna alla popolazione.
Ora il Centro rilancia il tema con queste due iniziative, per le quali la Cancelleria federale ha dato il via libera alla raccolta firme a fine settembre. Come di consueto, i promotori hanno 18 mesi per trovare le 100’000 sottoscrizioni necessarie per far sì che gli svizzeri possano esprimersi in votazione.
Per quel che concerne la prima iniziativa, il Centro vuole ancorare nella Costituzione l’impossibilità di svantaggiare i coniugi rispetto agli altri contribuenti. Concretamente, oltre alla tassazione congiunta, per le coppie sposate si effettuerebbe un calcolo fiscale alternativo sulla base della tariffa e delle deduzioni per le persone non coniugate secondo la legislazione sull’imposta federale diretta e verrebbe addebitato il minore dei due importi ottenuti.
Il secondo testo vuole invece abolire costituzionalmente la riduzione della somma delle due rendite Avs di una coppia sposata. Attualmente, se due persone sono sposate o vivono in un’unione registrata, ricevono al massimo il 150% della pensione massima. E questo a differenza di chi non è convolato a nozze, che ne riceve due complete.
La tassazione delle coppie sposate è da tempo nell’agenda politica. Il governo sta vagliando due opzioni: un disegno di legge con una misura di sgravio per le coppie monoreddito e uno senza. Misure di sgravio sono previste anche per i contribuenti con figli.