Svizzera

Rinnovabili da potenziare, ma sempre nel rispetto dell’ambiente

Il dossier approvato dagli Stati passa ora all’esame del Nazionale. Unanime la volontà di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, e non, importate

(Keystone)
29 settembre 2022
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Dopo due giorni di intensi dibattiti, il Consiglio degli Stati ha concluso ed approvato (43 voti e una astensione) oggi la Legge federale sull’approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. Il corposo dossier va al Nazionale. Nonostante le diverse posizioni emerse durante i dibattiti su alcuni aspetti centrali del progetto, il plenum è stato unanime nella volontà di potenziare la produzione di corrente "verde" per ridurre la dipendenza dall’estero, specie in inverno, e rispettare gli obiettivi climatici. La guerra in Ucraina ha poi reso impellente rendersi il più possibile indipendenti dalle fonti fossili, e non, importate.

Nonostante il desiderio condiviso di migliorare l’approvvigionamento di energia, il plenum non ha voluto allentare le norme ambientali, subordinandole alla necessità di costruire nuovi impianti. Rimangono insomma in vigore le norme ambientali per la costruzione, l’ampliamento e il rinnovo degli impianti di produzione di energia rinnovabile. I deflussi minimi previsti dalla legge continuano ad essere applicati al rinnovo della concessione in base al diritto vigente.

Edifici

Per quanto attiene alla giornata odierna, in merito agli edifici i Cantoni non dovranno attuare alcuna nuova misura. I provvedimenti riguardanti il miglioramento dell’efficienza energetica, come il rinnovo obbligatorio dei sistemi di riscaldamento ad elettricità o l’installazione di controlli intelligenti del riscaldamento, sono stati respinti.

Circa gli immobili dell’amministrazione federale, in futuro dovranno essere installati sui tetti, o sulle facciate, impianti fotovoltaici. Ciò varrà anche per le aziende associate alla Confederazione. Spetterà al Consiglio federale regolare le eccezioni. In linea di principio, la Confederazione e i Cantoni dovranno fungere da modello circa l’efficienza energetica.

Mercato

Altro aspetto controverso riguarda il mercato. Come già raccomandato dalla commissione preparatoria, il plenum si è espresso contro la completa apertura del mercato dell’energia elettrica proposto dal governo. Attualmente, solo i consumatori finali con acquisti superiori a 100 megawattora l’anno hanno accesso al mercato libero.

Anche nel settore della misurazione, la commissione propone di rinunciare alla liberalizzazione. I gestori della rete di distribuzione dovrebbero continuare ad avere il monopolio in questo settore.

Riserva energetica

Allo scopo di proteggersi da situazioni straordinarie, come quella che stiamo vivendo con il conflitto in Ucraina, ogni anno dovrà venir istituita una riserva energetica mediante una gara d’appalto.

A tale scopo sono già state adottate misure urgenti per tentare di superare questo inverno indenni o quanto meno senza eccessive ambasce. Ora, nella legge sull’approvvigionamento elettrico è stata iscritta la pertinente base legale.

15 progetti

Allo scopo di rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento in inverno è necessario, secondo gli Stati, realizzare entro il 2040 un’espansione delle centrali per l’ottenimento di energia verde per almeno 6 terawattora. Di questi, almeno due terawattora dovranno essere disponibili in modo affidabile.

Il quadro giuridico esistente viene sostanzialmente mantenuto. Per l’attuazione di 15 progetti idroelettrici già definiti da una tavola rotonda, l’interesse nazionale nella realizzazione di questi impianti avrà in linea di principio la precedenza. Il Parlamento potrà prevedere ulteriori privilegi per altri progetti energetici, in particolare per gli impianti solari alpini, in una data successiva.

Obiettivi di produzione

Il plenum ha fissato i nuovi valori riguardanti la produzione di corrente da energie rinnovabili. In futuro, la produzione annuale di elettricità da fonti pulite (esclusa l’energia idroelettrica) dovrebbe quindi raggiungere i 35’000 GWh nel 2035 e almeno 45’000 GWh nel 2050, invece di 17’000 GWh e 39’000 GWh come previsto nel progetto governativo.

Circa l’energia idroelettrica, il plenum vuole raggiungere una produzione annuale di almeno 37’900 GWh (al posto di 37’400 GWh rispetto al progetto dell’esecutivo) entro il 2035 e di almeno 39’200 GWh (al posto di 38’600 GWh) entro il 2050. Oltre a ciò l’importazione netta di elettricità nel semestre invernale (dal primo di ottobre al 31 marzo) non potrà superare il valore indicativo di 5 TWh (mille miliardi di wattora).

Biotopi e interesse nazionale

In caso contrario, allo scopo di aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento, il plenum ha stabilito che l’interesse nazionale nella costruzione di impianti di energia rinnovabile abbia la precedenza su altri interessi nazionali.

Il presupposto è che gli impianti siano in gran parte neutrali dal punto di vista climatico, abbiano un alto livello di disponibilità e contribuiscano in modo significativo alla produzione di energia elettrica durante il semestre invernale. La Confederazione dovrebbe sostenere tali progetti. In questo caso, la protezione dei biotopi non sarebbe assoluta.

Consumi individuali

I "senatori" hanno anche ritoccato verso l’alto gli obiettivi di riduzione dei consumi individuali di energia. Il consumo medio annuo pro capite di energia dovrà ridursi, rispetto al 2000, del 43% entro il 2035 e del 53% entro il 2050. Il consumo medio annuo pro capite di elettricità è ridotto, rispetto al 2000, del 13% entro il 2035 e del 5% entro il 2050.

Stando alla normativa in vigore, per il consumo medio annuo pro capite di energia è perseguita, rispetto al livello del 2000, una riduzione pari al 16% entro il 2020 e al 43% entro il 2035. Per il consumo medio annuo pro capite di elettricità è perseguita, rispetto al livello del 2000, una riduzione pari al 3% entro il 2020 e al 13% entro il 2035.

Sostegno finanziario

Allontanandosi dal disegno del Consiglio federale, i "senatori" hanno poi deciso di diversificare i meccanismi di sostegno finanziario. Hanno approvato i contributi agli investimenti per gli impianti idroelettrici, eolici, fotovoltaici, di biogas e geotermici, adottati nell’ottobre 2021 come parte di una soluzione transitoria.

È stato approvato anche un contributo per le centrali di cogenerazione (che sviluppano elettricità e calore assieme) poiché anche questi impianti possono contribuire alla sicurezza dell’approvvigionamento, soprattutto in inverno. Tuttavia, le centrali nucleari non beneficeranno di questo contributo se saranno ammodernate, come proposto dall’UDC.

Inoltre, per l’elettricità immessa in rete è previsto il pagamento di un premio di mercato fluttuante. Queste misure promozionali saranno finanziate dal sovrapprezzo di rete (2,3 cts. per KW, come oggi). Saranno quindi a carico di tutti i consumatori di energia elettrica.