Svizzera

Vaiolo delle scimmie, la Svizzera tentenna, Vaud si muove

Mentre Swissmedic non ha ancora ricevuto domande di certificazione, in Romandia (ma anche a Zurigo) si guarda all’estero per il vaccino

La titolare dipartimento della sanità vodese
(Keystone)
20 agosto 2022
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Al momento in Svizzera non è disponibile un vaccino contro il vaiolo delle scimmie. Le autorità del Canton Vaud vogliono quindi rifornirsi direttamente dal fabbricante Bavarian Nordic. Una procedura in tal senso è stata avviata assieme a Ginevra.

"Visto che un vaccino può evitare che il vaiolo delle scimmie si diffonda in maniera eccessiva, pensiamo che le autorità cantonali abbiano il dovere di proporlo alla popolazione", ha detto la responsabile del dipartimento della sanità vodese, Rebecca Ruiz, in un‘intervista pubblicata oggi da ’24 heures’. "Tra l’altro niente impedisce ai Cantoni di avviare simili procedure. Anche Zurigo l’ha fatto", ha aggiunto.

La ministra sottolinea che c’è "una domanda molto forte nella popolazione a rischio, in particolare fra gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini". Gli interessati sono stimati in circa 10’000 nel cantone: 7’500 uomini omosessuali, un migliaio di transessuali con partner multipli, 600 lavoratori e lavoratrici del sesso e diverse alte persone.

Importazione autorizzata

Rebecca Ruiz precisa che è possibile importare prodotti terapeutici ammessi da un’autorità equiparabile a Swissmedic. Imvanex, il vaccino del laboratorio danese, è stato certificato per gli Stati Uniti e l’Unione europea. Nella Confederazione nessuna domanda è ancora stata depositata presso Swissmedic.

Vaud e Ginevra sono fra i quattro cantoni più colpiti dalla malattia, con Zurigo e Basilea Città, secondo cifre fornite dall’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp). Al 18 agosto, in tutto il Paese si contavano 396 casi, senza alcun decesso.

Secondo Ruiz al momento la situazione è sotto controllo, "ma dobbiamo fare tutto affinché lo sia ancora di più. Non possiamo escludere che la malattia esca dalla cerchia di persone a rischio".

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