L’Associazione svizzera delle infermiere e degli infermieri tira il campanello d’allarme. ‘Nel 2021 i posti vacanti erano 12’300’
Anche se la variante Omicron ha ridotto il carico sui reparti di terapia intensiva, la revoca delle misure anti-Covid fa temere un ulteriore sovraccarico per il personale infermieristico. È il campanello d’allarme che lancia l’Associazione svizzera delle infermiere e degli infermieri (Asi), preoccupata dal fatto che già ora la pandemia ha portato all’aggravamento della carenza di personale sanitario.
Dopo due anni di pandemia, il personale sanitario è esausto, scrive in una nota l’Associazione svizzera delle infermiere e degli infermieri. Le assenze e i posti vacanti si stanno accumulando in tutti i settori di cura, mentre negli ospedali riprendono gli interventi rimandati. La prevista fine delle misure pandemiche significa che molti interventi saranno riavviati. «Ci aspettiamo un ulteriore aumento del carico di lavoro», sottolinea la presidente dell’Asi Sophie Ley.
L’organizzazione mantello del personale di cura prende comunque posizione sul fatto che le restrizioni debbano essere tolte tutte in una volta o per gradi. Chiede però i mezzi affinché gli assistenti possano esercitare la loro professione in condizioni migliori, se non altro riequilibrando il lavoro e le vacanze.
Le richieste dell’Asi non sono nuove, ma la pandemia le ha accentuate. Secondo le cifre presentate dall’organizzazione mantello, «nel 2021 i posti vacanti nel settore dell’assistenza erano 12’300, ossia 1’000 in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Solo nel settore infermieristico, la cifra raggiunge le 6’000 unità».
A livello globale, il Consiglio internazionale degli infermieri stima che 13 milioni di professionisti dovranno essere assunti nel prossimo decennio a causa della pressione della malattia e degli assistenti che lasceranno la professione a causa della pandemia. «Cifre che, rispetto al pre-Covid, sono raddoppiate».
A novembre, il popolo svizzero aveva approvato l’iniziativa sugli infermieri. «Stiamo ancora aspettando un segnale forte dalle autorità per la sua attuazione».