La Commissione per la prevenzione della tortura è ‘preoccupata per le condizioni di vita dei bambini e delle loro famiglie’
Berna – La Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (CNPT) è “preoccupata per le condizioni di vita dei bambini e delle loro famiglie” nei centri di partenza. È quanto emerge da un rapporto, pubblicato oggi, sulla base delle visite in tre centri del Canton Berna.
Tra maggio e agosto dello scorso anno, la CNPT ha vistato i centri di partenza di Aarwangen, Bienne e Gampelen. I primi due ospitano famiglie con bambini, ma entrambe le strutture “sono malandate e l’infrastruttura è vetusta”, indica la Commissione in un comunicato odierno, sottolineando anche che gli spazi per queste famiglie sono molto ristretti.
Stando alla presidente della CNPT, tali condizioni non sono compatibili con la Convenzione sui diritti del fanciullo dell’ONU, poiché violano il diritto del bambino ad avere un livello di vita sufficiente – articolo 27 – così come il diritto al riposo e al tempo libero e il diritto di dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età (art. 31).
In tutti e tre i centri bernesi visitati dalla CNPT, inoltre, è emerso che le donne non si sentono sicure – soprattutto di notte – nelle aree a uso comune degli alloggi. “Le donne sole con bambini – scrive la Commissione – dovrebbero essere alloggiate separatamente dalle famiglie con membri maschili. Infine, tutte le donne e le ragazze dovrebbero avere un accesso sicuro ai servizi igienici, anche di notte, senza dover temere molestie”.
La CNPT è dell’avviso che sia necessario migliorare la sicurezza delle donne – ad esempio separando donne e ragazze dagli uomini – e l’infrastruttura in tutti e tre i centri. Raccomanda inoltre al Cantone di Berna di collocare in linea di principio i bambini e le loro famiglie in appartamenti.
La visita della Commissione è stata fatta su richiesta della Direzione della sicurezza del Cantone di Berna. Le autorità cantonali, prendendo atto del rapporto, promettono di apportare miglioramenti “dove ha senso ed è legalmente ammissibile”, scrive il Canton Berna in un comunicato, precisando che a partire da metà febbraio entrerà in funzione un centro a Worb (BE) esclusivamente rivolto a famiglie con bambini e donne sole.
Tuttavia, le autorità bernesi ritengono che la critica sulla violazione dei diritti dei bambini sia una “valutazione politica”. Inoltre, a loro avviso, tutte le proposte che violano il diritto federale – ad esempio la richiesta di occupazione o la sistemazione delle famiglie in appartamenti separati – non possono essere attuate. La Direzione della sicurezza, come “organo operativamente responsabile”, non è il corretto destinatario di queste critiche, spiega, rilanciando la palla alla Confederazione.