Svizzera

La Lega polmonare chiede tasse più elevate per le sigarette

La Svizzera attualmente ha la più bassa pressione fiscale in Europa. Ma l’aumento del costo del prodotto va di pari passo con un calo del consumo

La Svizzera ha la più bassa pressione fiscale sulle sigarette in Europa
(Keystone)
8 dicembre 2021
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Berna – Tasse elevate sul tabacco e prezzi alti delle sigarette permettono di ridurre il numero di fumatori. È quanto emerge da uno studio comparativo commissionato dalla Lega polmonare svizzera e dall’Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo (AT-Svizzera). La Svizzera attualmente ha la più bassa pressione fiscale sulle sigarette in Europa e questo deve cambiare, affermano le due associazioni.

Lo studio, realizzato dall’Università di Scienze Applicate di Zurigo (Zhaw) e presentato oggi a Berna, mostra che il punteggio della Confederazione nella “Tobacco Control Scale” è basso. Questo indice tiene conto delle misure di regolamentazione dei prezzi, dei divieti di fumo nei luoghi pubblici, delle spese per le campagne di informazione, dei divieti di pubblicità, delle avvertenze sanitarie e degli sforzi contro il fumo.

La Svizzera, rispetto ad altri paesi europei, presenta condizioni favorevoli al consumo di tabacco. Inoltre la pressione fiscale sulle sigarette è bassa, come pure il costo del pacchetto, se paragonato al potere d’acquisto. Per quanto riguarda l’incidenza del tabagismo, la Confederazione è nella media europea.

Tassa dissuasiva per i giovani

Quando le condizioni sono favorevoli al consumo e i prezzi bassi, come in Svizzera, un aumento del costo delle sigarette va di pari passo con un calo del consumo, stando allo studio Zhaw. L’effetto è particolarmente netto sui giovani, affermano le due organizzazioni che si battono contro il tabagismo.

Quando i costi aumentano, infatti il consumo tra i giovani diminuisce da due a tre volte di più rispetto agli adulti. Prezzi più elevati scoraggiano inoltre i ragazzi dall’iniziare a fumare. Secondo un modello di calcolo basato sui dati disponibili, un aumento di prezzo del 10% può portare a una diminuzione del consumo fino al 9%.

Secondo i ricercatori, molte persone, se esistono condizioni favorevoli al consumo, continuano a fumare anche se i costi aumentano, ma molto meno. Se il fumo è vietato in molti luoghi e la pubblicità è limitata, molti fumatori sono più propensi a smettere quando i costi salgono. Ci sono infine persone, le più dipendenti, che continuano comunque a fumare anche quando i prezzi sono più elevati.

Revisione della legge necessaria

Per ridurre il numero di fumatori in Svizzera, che è rimasto a un livello elevato per anni, le due organizzazioni ritengono che sia necessaria una revisione completa della legge sulla tassazione del tabacco.

Secondo la Lega polmonare e l’Associazione svizzera per la prevenzione del fumo, le tasse elevate sono una misura necessaria ma non sufficiente: ci vogliono anche condizioni più dissuasive.

Votazione in febbraio

Il 13 febbraio, il popolo voterà sull’iniziativa “Sì alla protezione dei bambini e dei giovani dalla pubblicità del tabacco (bambini e giovani senza pubblicità del tabacco)”. L’obiettivo dell’iniziativa è di vietare tutta la pubblicità del tabacco dove i bambini e i giovani possono vederla.

Il Consiglio federale e il Parlamento hanno opposto un controprogetto indiretto con la nuova legge sui prodotti del tabacco. Le nuove disposizioni vieterebbero la pubblicità dei prodotti del tabacco e delle sigarette elettroniche sui manifesti, nei cinema, nei campi sportivi, negli spazi interni ed esterni di edifici pubblici nonché sui mezzi di trasporto. Non sarebbe inoltre più possibile la sponsorizzazione di manifestazioni destinate ai giovani o a carattere internazionale.

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