Il testo è stato respinto anche dal Consiglio degli Stati. Stöckli (Ps): revisione della legge insufficiente, si deve andare a votare.
Berna – Il Parlamento non vuole un divieto totale della pubblicità del tabacco per proteggere i bambini e i giovani. Dopo il Consiglio nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha respinto lunedì l’iniziativa popolare che ne chiede l’introduzione. Il dossier è pronto per le votazioni finali.
Il Consiglio degli Stati raccomanda di respingere l’iniziativa ‘Fanciulli e adolescenti senza pubblicità per il tabacco’ con 27 voti contro 12 e un’astensione. La maggioranza è dell’opinione la revisione della legge sui prodotti del tabacco – attualmente in fase di eliminazione delle divergenze in Parlamento – rappresenti un buon compromesso e tenga conto delle principali preoccupazioni dei promotori.
Secondo il ministro della sanità Alain Berset, questa revisione di legge è anche la ragione per cui il Consiglio federale raccomanda di respingere l’iniziativa senza un controprogetto. L’iniziativa, inoltre, si spinge troppo lontano.
In aula, solo Hans Stöckli (Ps/Be) ha preso la parola a favore dell’iniziativa. Come ex sindaco di Bienne, non era entusiasta dell’idea di vietare la pubblicità di prodotti che potevano essere consumati legalmente. Ma poi, quando ha cominciato a occuparsi di salute, ha visto quanto fosse dannoso il consumo di tabacco.
I giovani devono essere dissuasi dal fumare, ha detto. L’iniziativa deve arrivare davanti al popolo, ha detto, perché la prevista revisione della legge sui prodotti del tabacco non ne riprende tutti i punti cruciali. Esattamente dove la pubblicità ha un effetto sui giovani, non c’è divieto: su internet. E oggi più dell’80% della pubblicità dell’industria del tabacco passa appunto attraverso internet e i social media.
L’iniziativa popolare, presentata da diverse organizzazioni della salute nel 2019, chiede un divieto totale della pubblicità del tabacco che raggiunge bambini o adolescenti. Sarebbe vietata la pubblicità di sigarette sui manifesti negli spazi pubblici. Ma anche la pubblicità al cinema, le inserzioni, la sponsorizzazione di festival e la pubblicità online per i prodotti a base di tabacco non sarebberro più consentite in futuro.