Svizzera

NetzCourage, Gysin e Funiciello lasciano la copresidenza

Le due consigliere nazionali si dimettono dall’associazione contro cyberbullismo e odio sul web. ‘Idee sulla direzione diverse da quelle della direttrice’

(Keystone)
8 ottobre 2021
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Le co-presidenti di NetzCourage, le consigliere nazionali Greta Gysin (Verdi/Ti) e Tamara Funiciello (Ps/Be) si dimettono con effetto immediato. Il motivo, spiega un comunicato dell’organizzazione, è da ricercare in “differenze strategiche sulla direzione dell’associazione” che si batte contro il cyberbullismo e i messaggi di odio su internet.

“Le loro idee sulla direzione dell’associazione – precisa la nota – non coincidono con quelle della direttrice” Jolanda Spiess-Hegglin. La presidenza sarà ora assunta ad interim da Liliane Ritzi, un membro di lunga data di NetzCourage. Gysin e Funiciello rimangono membri di NetzCourage.

L’associazione si propone di migliorare la cultura della discussione su internet, allo scopo di combattere ogni forma di odio e di discriminazione. NetzCourage si occupa anche di analizzare i contenuti della rete per misurare il livello di razzismo e di odio su internet. Un altro importante progetto è la cosiddetta NetzAmbulanz (Ambulanza della rete), che raccoglie in forma digitale le segnalazioni di persone vittime di violenza informatica e offre loro consulenza.

In luglio, l’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (Ufu), che sostiene NetzCourage con 192’000 franchi, aveva criticato le carenze nella comunicazione dell’associazione e la mancanza di separazione tra il ruolo di Spiess-Hegglin come persona privata e come direttrice. L’Ufu ha in particolare chiesto di elaborare entro il 31 agosto un concetto di comunicazione e un codice di condotta sui social media.

L’obiezione dell’Ufu si riferisce al “mi piace” (like) inserito da Spiess-Hegglin sotto un fotomontaggio della giornalista Michèle Binswanger con la testa mozzata, postato dalla piattaforma online Megafon del centro alternativo Reitschule di Berna. Jolanda Spiess-Hegglin e Binswanger si oppongono in una controversia legale legata alla pubblicazione di un libro nel quale vengono raccontati i fatti che hanno coinvolto, nel 2014, l’allora granconsigliera di Zugo Spiess-Hegglin durante i festeggiamenti ufficiali per la nomina del nuovo presidente del governo cantonale.