Accolto un ricorso del concorrente Alstom per errore formale. È nulla l’ordinazione di Österreichischen Bundesbahnen riguardante 185 treni a due piani
Il costruttore ferroviario turgoviese Stadler Rail si vede privato di una commessa miliardaria in Austria a causa di una firma digitale ritenuta non valida. Il Tribunale amministrativo federale di Vienna ha accolto un ricorso del concorrente Alstom, ravvisando l’esistenza di un errore formale e dichiarando di conseguenza nulla l’ordinazione effettuata dalle Österreichischen Bundesbahnen (Öbb) riguardante 185 treni a due piani. Stando a quanto riferito dal quotidiano viennese Der Standard, i giudici hanno stabilito che la società elvetica ha inoltrato la sua offerta con una versione svizzera della firma digitale che non è riconosciuta né dall’Ue, né dall’Austria. Da parte sua, il costruttore ferroviario conferma in una presa di posizione l’annullamento dell’ordine e non nasconde la sua sorpresa. “Stadler Rail ha già utilizzato la firma elettronica, riconosciuta dalle autorità internazionali competenti, centinaia di volte, partecipando a gare d’appalto nell’area Ue. Numerose offerte firmate in questo modo sono state vinte, comprese anche con ferrovie austriache”, scrive il gruppo. La società intende impugnare la decisione del tribunale e confida nel fatto che il giudizio di primo grado verrà corretto.
Gli importi in gioco sono notevoli: alla fine di agosto, presentando i risultati semestrali, il presidente del Consiglio d’amministrazione (e Ceo ad interim) Peter Spuhler aveva detto che l’accordo quadro per la fornitura dei treni in questione alla Öbb aveva un valore di oltre 3 miliardi di euro. In seguito alla diffusione della notizia in Borsa il titolo Stadler Rail è crollato improvvisamente del 2%, per poi risalire parzialmente. A mezz’ora dal termine delle contrattazioni perdeva circa lo 0,5%. Dall’inizio dell’anno la performance è negativa: -7%.
Azienda con sede a Bussnang (Tg), Stadler Rail fa risalire le sue origini allo studio d’ingegneria fondato da Ernst Stadler nel 1942 a Zurigo. È stata comprata dall’imprenditore ed ex consigliere nazionale Udc (1999-2012) Peter Spuhler nel 1989 per circa 4,5 milioni di franchi. Allora l’impresa contava 18 dipendenti: oggi è una realtà quotata in Borsa e con 13’000 dipendenti e stabilimenti in vari Paesi.