La base legale per il trasporto sotterraneo di merci fa l’unanimità al Consiglio degli Stati. Il progetto è stato definito ‘visionario’.
Berna – Si torna a parlare di una metropolitana per le merci sotto l'Altopiano. Il Consiglio degli Stati ha approvato oggi la legge in materia, che istituisce il quadro giuridico per realizzare e gestire un'opera di questo tipo, da più parti definita visionaria.
Nei prossimi anni il trasporto di merci aumenterà considerevolmente, a causa anche della crescita della popolazione, ha affermato Hans Wicki (Plr/Nw) a nome della commissione preparatoria, spiegando l'utilità di una struttura di questo tipo per l'economia.
Attesi grossi benefici
Responsabile della pianificazione e del finanziamento è la società anonima Cargo sous terrain (Cst). I costi di costruzione sono stimati in 30-35 miliardi di franchi. La Confederazione non vi prenderà parte. Il piano prevede una galleria sotterranea a tre corsie in esercizio 24 ore su 24 che collegherà importanti centri di logistica dell'Altopiano centrale e della Svizzera nordoccidentale entro il 2045. Le merci vi transiteranno a 30 km/h e saranno immesse nel sistema e ritirate in modo completamente automatizzato mediante montacarichi.
Gli investitori si aspettano grossi benefici dalla realizzazione del progetto. Ad approfittarne direttamente saranno in particolare il settore logistico e l'edilizia. Per gli enti pubblici e la collettività i vantaggi attesi sotto il profilo economico riguardano tra le altre cose la riduzione del traffico e delle emissioni di sostanze nocive e a effetto serra.
Entusiasmo palpabile
Nell'emiciclo era palpabile l'entusiasmo per l'opera. "È raro che si possa discutere di progetti così innovativi in Parlamento", ha per esempio affermato Stefan Engler (Centro/Gr). Olivier Français (Plr/Vd) lo ha definito "visionario", mentre Pirmin Bischof (Centro/So) "storico".
La nuova Legge federale sul trasporto di merci sotterraneo prevede la necessità di una partecipazione a maggioranza svizzera per l'intera durata di vita dell'infrastruttura. Questa sarà integrata nel Piano settoriale dei trasporti come parte a sé stante. I gestori saranno tenuti al principio di non discriminazione: dovranno adempiere al proprio obbligo di trasporto fornendo a tutti pari condizioni di accesso.
Tra gli azionisti di Cst figurano Ffs Cargo, Swisscom, La Posta, l'aeroporto di Zurigo, la banca cantonale di Zurigo, La Mobiliare, Helvetia, Coop, Migros, Manor, Implenia, Holcim e i gruppi di logistica Rhenus e Panalpina. Prima di ottenere il permesso di costruzione, sarà necessaria una valutazione dell'impatto ambientale analoga a quella contemplata dalla legge sulle ferrovie.
La consigliera federale Simonetta Sommaruga si è rallegrata per l'entusiasmo manifestato dal plenum per il progetto e ha messo in rilievo la complementarietà che potrà nascere fra le infrastrutture stradali e ferroviarie esistenti e la nuova opera.
Nell'esame di dettaglio, la Camera ha deciso di apportare una serie di precisazioni alla legge. Ha per esempio deciso che la Commissione del trasporto ferroviario (ComFerr) non avrà il potere di giudicare le controversie concernenti il calcolo del prezzo, come invece proponeva il Governo.
Più discussioni ha suscitato la questione dell'esproprio e dell'indennizzo dei proprietari di terreni. Alla fine il plenum ha seguito la ministra dei trasporti, decidendo di mantenere le regole vigenti in materia e di non estendere i diritti dei proprietari.
Nel voto complessivo la legge è stata approvata con 39 voti a 0 e 1 astensione. Il dossier va al Nazionale.