Svizzera

Covid: Ticino al secondo posto per la mortalità over 65

Nella seconda ondata del virus solamente San Gallo registra un numero maggiore di decessi di persone che hanno superato quella soglia d'età

24 gennaio 2021
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Il Ticino, nel corso della seconda ondata di coronavirus, è il secondo cantone con il più alto eccesso di mortalità tra le persone sopra i 65 anni. Lo riferisce oggi un'analisi pubblicata dai domenicali Le Matin Dimanche e SonntagsZeitung sulla base dei dati dell'Ufficio federale di statistica (UST). Il cantone più colpito, in questi ultimi mesi, è San Gallo.

Tra il 19 ottobre 2020 e il 10 gennaio 2021 il Ticino ha registrato un aumento dei decessi del 76% (522 morti in più) fra i pensionati. Nel cantone della Svizzera orientale l'incremento è stato dell'89% (737 vittime in più). Seguono poi Friburgo (+73%, 317 morti in più), Turgovia (+69%, 290) e Ginevra (+63%, 446).

A livello nazionale, l'aumento della mortalità tra gli over-65 nella seconda ondata del coronavirus è stato del 53%, con 7420 vittime in più. "I cantoni latini restano fortemente colpiti, ma sono riusciti a interrompere questo incremento più rapidamente", scrivono i domenicali, accusando la Svizzera tedesca e il canton San Gallo di un certo lassismo. In particolare a Turgovia, Soletta e Svitto, la curva epidemiologica è ancora troppo elevata e presto i dati relativi ai decessi dei pensionati supereranno quelli del Ticino.

Più controlli alle frontiere e più test

Per frenare il coronavirus sono necessari più controlli alle frontiere e test regolari ai frontalieri, ma anche nelle case di cura, a scuola e sul posto di lavoro. Lo scrivono oggi alcuni domenicali, secondo cui alcune decisioni in questo senso potrebbero essere già prese mercoledì prossimo dal Consiglio federale. In una lettera congiunta indirizzata al governo, i presidenti di tutti i grandi partiti elvetici hanno rotto un tabù e chiesto l'introduzione di un sistema di test alle frontiere e regole di quarantena più severe, secondo quanto riferisce oggi la SonntagsZeitung.

Finora solo l'UDC aveva insistito su questa strada, ma il domenicale precisa che ora anche i presidenti degli altri partiti di governo, nonché Verdi e Verdi Liberali, hanno auspicato misure più restrittive per i turisti e per chi attraversa il confine. La lettera, visionata anche dall'agenzia Keystone-ATS, è stata firmata dai presidenti di sei partiti: UDC, PS, Alleanza del Centro, PLR, Verdi e Verdi Liberali.

Coloro che desiderano entrare in Svizzera, via terra o via aerea, dovrebbero presentare il risultato di un test PCR effettuato in precedenza o sottoporsi a un test rapido sul posto. Inoltre, è da prevedere una quarantena anche in caso di risultato negativo al tampone.

Questa misura dovrebbe applicarsi ai cittadini di praticamente tutti i Paesi, sostiene il presidente dei Verdi Liberali Jürg Grossen, tra i promotori della lettera, citato dal giornale. Ciò scoraggerà i turisti a venire in Svizzera per le vacanze, ma si tratta di un passo definito necessario "perché solo in questo modo possiamo proteggere la salute della popolazione e l'effetto delle nostre misure. L'esperienza delle ultime settimane lo ha dimostrato", aggiunge Grossen.

Secondo la co-presidente del PS, Mattea Meyer, il sistema deve essere molto "più severo delle regole di quarantena attualmente in vigore". Per la presidente del PLR Petra Gössi "il Consiglio federale deve finalmente creare regole chiare per le persone che entrano in Svizzera". Quest'ultima rimane tuttavia dell'idea che le frontiere non debbano restare restare chiuse. È però importante effettuare molti più test rapidi ai confini "per la sicurezza della Svizzera e per ridurre il numero di casi".


 
 

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