Il nostro cantone ha l'incidenza di infezioni più alta, 484 ogni 100'000 abitanti, la più bassa, 161, in Appenzello Interno
La scorsa settimana i casi di coronavirus in Svizzera e nel Liechtenstein sono rimasti più o meno stabili rispetto ai sette giorni precedenti, calando del 2,4% a 29'441. Il Ticino si conferma il cantone con l'incidenza di infezioni più alta: 484 ogni 100'000 abitanti.
È quanto si evince dal consueto rapporto settimanale dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) sull'epidemia, pubblicato oggi come tutti i giovedì, che si riferisce ai dati nel periodo fra il 14 e il 20 dicembre. L'incidenza del Ticino, pur se in calo, rimane la più alta del Paese, davanti a quella di San Gallo (474) e Turgovia (464). Peggio di tutti fa però il Liechtenstein (625), mentre i Grigioni si situano a 330.
Dall'altro lato della scala troviamo Appenzello Interno (161), Vallese (172), Friburgo (181) e Obvaldo (195), gli unici sotto quota 200. In tre cantoni e nel Principato l'incidenza è aumentata di più del 10%, mentre in otto è scesa di oltre il 10%.
Per quel che concerne i test, la scorsa settimana ne sono stati eseguiti 241'241 (72% PCR e 28% antigenici rapidi), un numero in crescita del 15% rispetto ai giorni fra il 7 e il 13 dicembre. Il tasso di positività è calato dal 15,3% al 13,0%. Il Ticino è al 14,0%, i Grigioni al 10,4%.
Un leggero calo si annota anche alla voce ricoveri ospedalieri, passati da 891 a 864. Salgono invece (da 512 a 557) i decessi. Per quanto riguarda le cure intense, 464 persone si trovano nei reparti, un dato pressoché invariato (-1) rispetto alla settimana prima, di cui 365 (-10) sottoposte a ventilazione meccanica. La quota di pazienti Covid nelle terapia intensive è del 58%, l'occupazione del 75%.
L'età mediana (il 50% ha un'età superiore, il 50% inferiore) dei ricoverati la scorsa settimana è stata di 75 anni. L'82% dei pazienti in ospedale aveva almeno 60 anni, mentre il 75% delle vittime era over 80.