Svizzera

Procura federale, competenze da riesaminare

I ‘senatori’ chiedono un rapporto al Consiglio federale sulla ripartizione dei compiti tra Ministero pubblico della Confederazione e Cantoni.

Un’istituzione da ripensare
(Keystone)
14 dicembre 2020
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Berna – Il Consiglio federale deve esaminare se la ripartizione delle competenze tra il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) e i Cantoni nel perseguimento penale è adeguata. Oggi il Consiglio degli Stati ha commissionato al Governo un rapporto in tal senso. 

Già prima del 2000 si era discusso della supervisione e della struttura dell’Mpc, ha detto Daniel Jositsch (Ps/Zh), all’origine della richiesta. Intorno al volgere del millennio sono stati fatti degli aggiustamenti, come l'introduzione dell'autorità di vigilanza. Inoltre, diversi capi - cioè i procuratori generali della Confederazione - sono stati sostituiti da allora, ha detto Jositsch. I problemi e le critiche però sono rimati, per cui è necessario agire.  

L'autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione (Av-Mpc) è d'accordo con la procedura, ha affermato il suo presidente Hans-Peter Uster durante il dibattito odierno al Consiglio degli Stati. Il Consiglio federale ritiene inoltre opportuno esaminare se il sistema si è dimostrato valido o se sono necessari adeguamenti, ha spiegato la ‘ministra’ della giustizia Karin Keller-Sutter. I Cantoni, tuttavia, non vedono la necessità di intervenire. Dovrebbero comunque essere coinvolti nella riflessione all’interno di un gruppo di lavoro. 

Altre questioni, come ad esempio se l'organizzazione e la struttura del Ministero pubblico della Confederazione e la sorveglianza su di esso siano sensate e adeguate, sono oggetto di altri rapporti, commissionati dalle Commissioni della gestione di entrambe le Camere e dall’Av-Mpc. La sorveglianza sul Ministero pubblico della Confederazione sta funzionando, ha detto Uster. Il caso di Michael Lauber l'ha dimostrato. Lo stesso Ministero pubblico della Confederazione non ritiene sensato far redigere un ulteriore rapporto.

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