Svizzera

Sempre più abbandoni della Chiesa cattolica in Svizzera

Più di 30'000 persone sono uscite dalla Chiesa cattolica nel 2019. Solo 885 nuove adesioni. Fra i motivi, gli scandali per gli abusi e la morale sessuale

(Ti-press)
19 novembre 2020
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Mai in passato vi sono state così tante persone in Svizzera che hanno abbandonato la Chiesa cattolica come nel 2019: 31'772, un quarto in più dell'anno prima. È quanto emerge dall'ultima statistica dell'Istituto svizzero di sociologia pastorale (SPI) di San Gallo.

Già nel 2018 il numero dei membri era sceso di circa il 25% rispetto a quello dell'anno precedente, rileva l'SPI in un comunicato odierno. Il tasso di abbandoni si è attestato lo scorso anno in media all'1,1% dei membri totali in Svizzera (da notare che per Ticino e Basilea Campagna mancano i dati su entrate ed uscite, mentre per il Giura solo quelli sulle nuove adesioni).

Le differenze cantonali sono notevoli; Ginevra, Vallese, Neuchâtel e Vaud non registrano quasi abbandoni. Secondo l'SPI ciò si spiega con i differenti sistemi di imposta ecclesiastica: in questi cantoni risparmiare tasse non è un motivo che spinge ad uscire dalla Chiesa.

Senza tener conto di questi quattro cantoni il tasso di abbandono medio svizzero sale all'1,4%. Valori simili si registrano in Germania (1,2%) e Austria (1,3%); pure in tali paesi le uscite sono cresciute negli ultimi anni.

Il tasso più elevato è stato registrato a Basilea Città (4,9%), seguito a distanza da Argovia (2,2%) e Soletta (2,1%), mentre quelli più bassi in Appenzello Interno (0,5%), Giura (0,8%) e Uri (0,9%), cantoni a chiara vocazione cattolica.

Nel 2019 sono invece entrate nella Chiesa cattolica 885 persone (tasso dello 0,04% escludendo Ginevra, Vallese, Neuchâtel e Vaud e i cantoni per i quali mancano i dati). Per ogni 34 abbandoni si conta quindi una nuova adesione.

Secondo l'SPI il motivo del forte aumento delle uscite dalla Chiesa cattolica sono i numerosi scandali di abusi venuti alla luce negli ultimi anni. Altre ragioni sono il dibattito pubblico sulla morale sessuale della Chiesa, sull'accesso di persone divorziate e risposate per ottenere la comunione sacramentale e sulla posizione della donna all'interno della Chiesa.

Ma, afferma l'istituto, non tutti i problemi della Chiesa cattolica sono "fatti in casa": il paragone con la Chiesa evangelica riformata mostra che attualmente è in corso un cambiamento fondamentale nell'appartenenza ecclesiastica. Nel 2019 hanno lasciato la Chiesa evangelica riformata 26'198 persone, il 18% in più dell'anno precedente. Anche in questo caso la quota più elevata si registra a Basilea Città (3,5%), seguito da Soletta e Uri (entrambi 2,5%).

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