Svizzera

Voto del 29 novembre, le iniziative perdono consensi

Lo indicano i risultati di due sondaggi, effettuati da Ssr e 20 Minutern/Tamedia, pubblicati oggi

I cittadini si esprimeranno domenica 29 novembre (archivio Ti-Press)
18 novembre 2020
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Le iniziative ‘per imprese responsabili – a tutela dell'essere umano e dell'ambiente‘ e ‘per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico’, sottoposte al giudizio popolare tra meno di due settimane, stanno perdendo sempre più consensi. L'esito della prima è ancora aperto, indicano due sondaggi pubblicati oggi. Per la seconda gli autori delle inchieste pronosticano una bocciatura.

Se gli elettori svizzeri avessero votato l'8 novembre, le due proposte di modifica costituzionale sarebbero state accolte, indica il sondaggio condotto dall'istituto gfs.bern per conto della Società svizzera di radiotelevisione (Ssr).

Per quanto concerne il testo sulla responsabilità delle aziende, l'approvazione sarebbe stata piuttosto chiara: il 46% dei sondati avrebbe infatti certamente votato a favore, l'11% tendenzialmente. Il 41% avrebbe invece certamente o tendenzialmente votato no.

La distanza tra sostenitori e oppositori è più contenuta in merito al testo sul materiale bellico: il 50% avrebbe certamente o tendenzialmente calato un sì nell'urna, mentre il 45% avrebbe detto no all'iniziativa.

Consensi in calo per le due iniziative

Tuttavia le prospettive per i promotori di entrambe le iniziative si stanno oscurando. Gfs.bern fa notare che sull'iniziativa che riguarda gli armamenti il fronte del no ha guadagnato 4 punti percentuali rispetto al sondaggio pubblicato un mese prima e i fautori ne hanno persi altrettanti. In merito all'altro testo in votazione, gli oppositori hanno guadagnato 8 punti percentuali e tra i sì e i no (che comprende, come detto, anche voti tendenziali) lo scarto si è ridotto a 16 punti.

Il terzo sondaggio di 20 Minuten/Tamedia, pure pubblicato oggi, rivela un trend analogo. Il 51% dei partecipanti all'inchiesta sosterrebbe l'iniziativa "per imprese responsabili", il 48% la respingerebbe. In due settimane i fautori hanno perso 6 punti percentuali.

Secondo questo sondaggio, il 41% degli intervistati intende accettare il divieto di finanziamento di produttori di armamenti. Ciò costituisce un calo di 10 punti percentuali rispetto all'ultima inchiesta.

Elettori Ppd ormai contro ‘imprese responsabili’

L'evoluzione del sostegno all'iniziativa sulla responsabilità delle aziende rivela una polarizzazione destra-sinistra. Secondo gfs.bern, si tratta del trend classico di quanto si osserva per iniziative popolari promosse dalla sinistra, che perdono il sostegno al di fuori del proprio campo nel corso del processo di formazione dell'opinione.

La novità del sondaggio pubblicato oggi è che una maggioranza relativa degli elettori del Ppd è ormai contraria. Tra le fila di Plr e Udc l'opposizione si è rafforzata. Gli elettori di Verdi e Ps, se la votazione fosse avvenuta l'8 novembre – la data di riferimento considerata da gfs.bern – avrebbero sostenuto praticamente all'unanimità il testo.

Anche il sondaggio di 20 Minuten/Tamedia mostra che l'approvazione è diminuita ovunque, tranne che tra i Verdi. Il calo più forte è stato registrato tra gli elettori dell'Udc, con 10 punti percentuali in meno.

Entrambi i sondaggi rivelano un maggiore sostegno tra le donne, gli ecologisti e la sinistra. Per entrambi l'esito della consultazione sulla responsabilità delle imprese è ora aperto. Gfs.bern/Ssr e 20 Minuten/Tamedia stimano invece che l'iniziativa sul materiale bellico probabilmente non supererà il giudizio di popolo e Cantoni.

Il secondo sondaggio gfs.bern/Srs è stato realizzato tra il 2 e l'11 novembre su un campione di 10'069 aventi diritto di voto. Il margine di errore sarebbe di 2,7 punti percentuali.

La terza inchiesta di 20 Minuten/Tamedia ha invece coinvolto 13'884 persone (9934 dalla Svizzera tedesca, 3472 dalla Romandia e 478 dal Ticino). Il sondaggio si è svolto dal 12 al 14 novembre. Il margine di errore in questa inchiesta sarebbe di 1,4 punti percentuali.

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