Svizzera

L'Iran alla Svizzera: 'Aiutateci contro le sanzioni Usa'

La tre-giorni del consigliere federale Ignazio Cassis nella repubblica islamica si chiude con l'incontro con il presidente Hassan Rohani

Cassis e Rohani (Keystone)
7 settembre 2020
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"L'Iran si aspetta che i Paesi amici e liberi del mondo non rimangano in silenzio davanti al terrorismo economico degli Usa e alle loro misure illegali". Lo ha detto oggi il presidente Hassan Rohani incontrando a Teheran il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) Ignazio Cassis. La Svizzera rappresenta infatti gli interessi americani in Iran e funge da tramite negli scambi di comunicazioni fra la Repubblica islamica e Washington.

Nel linguaggio dei dirigenti di Teheran viene definito come "terrorismo economico" il sistema di pesanti sanzioni imposte dagli Usa alla Repubblica islamica dopo il ritiro degli stessi Stati Uniti dall'accordo sul nucleare del 2015.

Tre giorni in Iran

La dichiarazione giunge al termine della visita di tre giorni di Cassis in Iran voluta per celebrare il centenario della presenza diplomatica elvetica in Iran. Quest'anno ricorre però anche il 40esimo anniversario del mandato con cui Berna rappresenta gli interessi degli Stati Uniti in Iran, cominciato nel 1980. 

'Non ci piegheremo ai prepotenti'

"La storia - ha affermato ancora Rohani - mostra che l'Iran non si piegherà alle potenze prepotenti". Ma "le strade si apriranno per gli Usa lo stesso giorno che smetteranno di compiere errori, pagheranno compensazioni per le loro azioni illegali e rispetteranno l'accordo sul nucleare", ha aggiunto.

Le autorità della Repubblica islamica hanno inoltre negato le ricostruzioni secondo cui la missione elvetica sia mirata a una mediazione con gli Stati Uniti, di cui la Svizzera rappresenta gli interessi nella Repubblica islamica.

Canale umanitario

Rohani ha anche sottolineato l'esigenza di attivare lo "Swiss Humanitarian Trade Arrangement" (Shta), ovvero il canale finanziario elvetico progettato per consentire la prosecuzione di scambi commerciali con l'Iran aggirando le minacce di sanzioni americane anche alle banche internazionali che intrattengano rapporti con Teheran.

Tale accordo è stato elaborato dalla Confederazione in collaborazione con gli Stati Uniti e l'Iran, nonché alcune banche e aziende elvetiche. Lo Shta permette così agli esportatori e alle aziende svizzere di prodotti alimentari, farmaceutici e medici di rifornire la popolazione iraniana di generi di prima necessità senza correre rischi, garantendo un canale di pagamento affidabile presso una banca elvetica per le loro esportazioni in Iran. Il meccanismo garantisce che le transazioni non contravvengono alla legislazione statunitense relative alle sanzioni nei confronti della Repubblica islamica.

Zarif: apprezzo gli sforzi della Svizzera

In mattinata Cassis ha avuto l'occasione di discutere con il ministro degli esteri iraniani. Al centro dei colloqui con Javad Zarif ci sono stati la cooperazione sulle principali questioni regionali e lo sviluppo dei rapporti bilaterali.

"Sono contento che abbiamo potuto creare insieme il Canale Umanitario Svizzero per il trasferimento di forniture di cibo e mediche al popolo dell'Iran", ha scritto su Twitter il capo del DFAE a margine dei colloqui con il suo omologo iraniano, che dal canto suo si è detto "lieto di aver ospitato il ministro elvetico per celebrare il "centenario delle relazioni diplomatiche che durano nel rispetto reciproco".

Zarif, sempre su Twitter, ha poi indicato di "apprezzare gli sforzi della Confederazione per mitigare i sabotaggi statunitensi", sebbene ritenga che il ritorno "a un normale commercio sia una priorità globale".

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