È quanto rivelano i primi dati parziali di uno studio vodese: il contatto è considerato a rischio quando dura più di 15 minuti.
Solo il 7% della popolazione vodese ha contratto il coronavirus, sviluppando le difese immunitarie. È quanto emerge dai risultati preliminari dello studio SérocoViD, condotto da Unisanté su mandato delle autorità cantonali. I primi dati, ancora parziali, sembrano inoltre delineare le probabilità di contrarre il Covid-19 da una persona malata. In particolare, in media, la metà di chi vive sotto lo stesso tetto si ammala, mentre il 15% di chi ha trascorso più di 15 minuti a meno di 2 metri è poi risultato positivo.
Gli ultimi test realizzati dall'Ospedale universitario di Ginevra (Hug) hanno invece mostrato che il tasso, nel cantone di frontiera, si eleva al 10%, ricorda in un comunicato odierno Unisanté, il centro universitario di medicina generale e sanità pubblica. Siamo molto lontani dai valori che permetterebbero la cosiddetta immunità di gregge: bisogna raggiungere il 50-60% per limitare la propagazione del virus e l'80-90% per impedirla.
In media, i malati di coronavirus hanno infettato la metà del persone che vivono sotto lo stesso tetto. Raccomandati dall'inizio della pandemia, l'isolamento per l'interessato e la quarantena dei suoi contatti restano dunque indispensabili.
Se si considera l'entourage di un paziente, o meglio chiunque gli sia rimasto per almeno 15 minuti a meno di due metri di distanza, il tasso di contagio scende al 15%, un dato comunque considerato elevato dagli esperti.
Gli autori dello studio sottolineano che i risultati sono preliminari e incompleti, essendo basati su un campione relativamente ristretto di popolazione, ovvero circa un terzo degli 800-1000 cittadini che Unisanté spera di reclutare. Inoltre per ora non si possono conoscere le differenze fra bambini, adulti e anziani.
Tuttavia, secondo Unisanté qualche conclusione la si può già dedurre. Da questo primo bilancio emerge che la decisione delle autorità sanitarie di effettuare un'indagine sulla cerchia di ogni malato di Covid-19 è corretta e che le misure di protezione continuano a rimanere importanti. Il centro ricorda che la strategia di contenimento attuale implica, oltre al tracciamento della catena dei contagi, una diagnosi precoce. Chiunque presenti sintomi è dunque invitato a sottoporsi in tempi stretti a un tampone.