Svizzera

Il Tribunale federale accantona un ricorso contro le misure anti-Covid19

lL Corte di Losanna non entra in materia in merito alla richiesta di una cittadina

24 aprile 2020
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Il Tribunale federale (TF) ha deciso di non entrare in materia in merito a un ricorso presentato da una privata cittadina riguardo all'ordinanza Covid-19 del Consiglio federale. Secondo i giudici di Mon Repos, un controllo normativo astratto, in assenza di una decisione concreta, non è possibile.

Nel suo ricorso, inoltrato lo scorso 14 aprile, la donna - rimasta anonima - chiedeva la revoca dell'ordinanza sulle misure di lotta per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus introdotte a partire dallo scorso 16 marzo - e poi modificata più volte - da parte del governo. La ricorrente, viene precisato, non chiedeva un esame della questione preliminare, ma un controllo dell'ordinanza stessa.

In una sentenza pubblicata oggi, il presidente della seconda Corte di diritto pubblico ha indicato che il ricorso è chiaramente irricevibile e non ci sarà un'entrata in materia. Contrariamente agli atti cantonali, le ordinanze del Consiglio federale non possono essere sottoposte a un controllo normativo astratto.

Solo in caso di decisione concreta il TF può verificare la conformità di una tale ordinanza alla Costituzione o alla legislazione. La ricorrente sostiene espressamente di non essere interessata da una decisione e che vorrebbe da Mon Repos un controllo normativo astratto.

Il giudici losannesi hanno deciso di non entrare in materia nemmeno sulla richiesta di pronunciarsi sull'incostituzionalità e l'illegittimità dell'ordinanza o di una modifica della stessa, respingendo anche la richiesta di una perizia legale sulla questione.

Solo ieri, il capogruppo dei Verdi alla Camere federali sosteneva che i diritti fondamentali non fossero sufficientemente tutelati in tempo di crisi. A suo avviso, il Tribunale federale dovrebbe esaminare la proporzionalità delle ordinanze d'emergenza emanate dal governo o dal Parlamento nell'ambito di una procedura accelerata. Sarebbe un passo verso la creazione di una Corte costituzionale in situazione di emergenza, quando cioè Consiglio federale e il Parlamento concentrano enormi poteri.

TAF: stessa conclusione

Chiamato in causa lo scorso 20 marzo da un'associazione, anche il Tribunale amministrativo federale (TAF) aveva deciso di non entrare in materia su un ricorso in cui veniva contestata la costituzionalità dell'ordinanza del Consiglio federale del 16 marzo sul Covid-19.

In una sentenza pubblicata lo scorso 31 marzo, i giudici di San Gallo indicavano di non essere autorizzati a verificare la costituzionalità di un'ordinanza del Consiglio federale. Soltanto i casi concreti di applicazione di un'ordinanza possono infatti essere sottoposti all'esame del TAF o del TF.

Il ricorso chiedeva di verificare se "le massicce limitazioni dei diritti fondamentali siano scientificamente giustificate di fronte all'intera popolazione svizzera e in considerazione degli enormi danni per l'economia". L'associazione - rimasta anonima - chiedeva inoltre che la Confederazione venisse dichiarata colpevole di ripetute violazioni dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, come pure di minaccia e subordinatamente di coazione, pubblica intimidazione o abuso di autorità.

(Sentenza 2C_280/2020 del 15 aprile 2020)

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