Il Consiglio federale ha preso atto delle misure restrittive decise dal governo ticinese e conta di arrivare a breve a una convergenza

«Sappiamo che la situazione in Ticino è eccezionale rispetto agli altri cantoni. Abbiamo dunque preso atto delle decisioni prese dal governo ticinese che vanno oltre quello che prevedono le ordinanze del Consiglio federale. Ora stiamo lavorando per trovare delle soluzioni in collaborazione con il Canton Ticino. È solo questione di tempo: siamo fiduciosi che arriveremo a una convergenza», afferma il ministro Alain Berset in conferenza stampa a Berna.
Le parole di Berset confermano dunque l'ipotesi della cosiddetta 'finestra di crisi', ipotesi di eccezione che in queste ore il governo federale sta discutendo per giungere a breve a una sua applicazione a livello nazionale.
È anche il capo del Dipartimento federale dell'interno Berset, a portare i dati aggiornati relativi alla diffusione del coronavirus in Svizzera: «Da poco più di una settimana ci troviamo in una situazione straordinaria. Ad oggi abbiamo 9'765 casi positivi di coronavirus in Svizzera. Si tratta di un aumento significativo ma non di un'esplosione. In questo contesto di emergenza abbiamo preso delle misure molto incisive che fortunatamente sono state molto ben seguite dalla popolazione».
Le nuove misure di aiuto all'economia le comunica Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell'economia:
Parmelin conferma che la Seco ha ricevuto finora 34'000 richieste di lavoro ridotto, il che vuol dire che il 9,5% della forza lavoro di tutto il Paese si trova in uno stato di disoccupazione parziale.