Ancora netto il divario dello stipendio medio tra uomini e donne. Diminuisce la durata del lavoro settimanale, ma solo per chi è impiegato a tempo pieno
Maggiore qualifica dei dipendenti, tempo di lavoro in diminuzione e donne un po' meno svantaggiate. La qualità dell'occupazione in Svizzera tra il 2008 e il 2018 è migliorata in molti ambiti.
L'immagine del mondo del lavoro che risulta dall'ultima pubblicazione dell'Ufficio federale di statistica risulta contrastata e non sempre è coerente.
Nel 2007, il 12,5% dei lavoratori in Svizzera aveva abbastanza o molta paura di perdere il lavoro, nel 2017 tale tasso era al 15,1%. Nel 2007 il 42,9%, tuttavia, non temeva per nulla di perdere il lavoro, dieci anni più tardi tale quota era addirittura al 43,8%.
Appare chiaro invece che la sicurezza dei lavoratori riguardo alla possibilità di trovare un'occupazione equivalente al lavoro perso è aumentata: nel 2007 il 60% riteneva ciò piuttosto o molto difficile e il 40% piuttosto o molto facile, contro rispettivamente il 54,6% e il 45,4% nel 2017.
A livello di stipendio le donne sono ancora fortemente svantaggiate, seppur si noti un leggero miglioramento: nel 2016 il salario medio mensile lordo standardizzato per gli uomini era di 6'830 franchi e per le donne di 6'011 franchi. E solo il 55% di questa differenza poggia su elementi giustificabili, secondo l'Ust. Tuttavia negli anni tra il 2008 e il 2016 il salario lordo mediano delle donne è cresciuto più fortemente di quello degli uomini (+11,7% contro +5,9%).
La probabilità che le donne siano interessate da salari bassi è doppia rispetto agli uomini, anche se la percentuale di esse è passata dal 19,6% al 17%. Quasi il triplo delle donne rispetto agli uomini vorrebbe lavorare di più e sono quindi sottoccupate.
L'analisi mostra inoltre che tra il 2008 e il 2016, l'orario di lavoro settimanale è diminuito di 28 minuti. Tuttavia, solo per i dipendenti a tempo pieno. I collaboratori a tempo parziale hanno lavorato in media 35 minuti in più alla settimana nel 2016 rispetto a otto anni prima. Ciò potrebbe essere legato a misure di riduzione dei costi: spesso i datori di lavoro riducono le ore di lavoro mantenendo un carico di lavoro costante.
Anche lo stress è aumentato: nel 2012 a essere talvolta o sempre stressato era oltre il 60% dei dipendenti, nel 2017 il tasso era aumentato di quasi 6 punti percentuali. Le persone che erano raramente o mai stressate è sceso da oltre il 40% al 34%.
Infine ciò che risulta chiaramente dai dati dell'Ust è che sono aumentate le professioni altamente qualificate: posti di direzione e professioni intellettuali e scientifiche rappresentavano il 45,9% degli impieghi nel 2008 e il 50,5% nel 2018. D'altra parte è aumentato in modo sproporzionato – dal 6% al 7,6% – il numero di quadri. Nel 2018 c'era un quarto di quadri in più rispetto al 2008.