Negli ultimi cinque anni la popolazione attiva femminile è aumentata dell'8,4%. In aumento anche gli uomini che scelgono di lavorare a tempo parziale
Il mercato del lavoro in Svizzera è sempre più rosa: negli ultimi cinque anni si è registrato un aumento della popolazione attiva femminile, in particolare per quanto riguarda il lavoro a tempo parziale. Le donne, mettendo a confronto i salari in equivalenti a tempo pieno, guadagnano in media il 12,5% in meno rispetto agli uomini. Tra il quarto trimestre del 2012 e il quarto trimestre del 2017, le donne che lavorano sono progredite dell’8,4% a 2,4 milioni, indica il rapporto "Indicatori del mercato del lavoro 2018", pubblicato oggi dall’Ufficio federale di statistica (Ust). La popolazione attiva maschile ha invece subito un incremento del 6,1% a 2,9 milioni.
Negli ultimi cinque anni, ai sensi dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), la quota femminile di popolazione attiva è salita di 0,6 punti percentuali, attestandosi al 45,6%. L’UST tuttavia non specifica i motivi di queste variazioni, ma è visibile che le donne hanno sempre più interesse a inserirsi nel mondo del lavoro.
Tra il 2012 e il 2017 il tasso di disoccupazione delle donne è rimasto stabile (4,9%), mentre per il sesso maschile è stata registrata una diminuzione di 0,2 punti percentuali (4,3%). Nel quarto trimestre del 2017, rileva l’Ust, il 58,3% di tutte le donne occupate lavorava a tempo parziale, ovvero con un grado di occupazione inferiore al 90%.
La quota di occupati a tempo parziale negli ultimi cinque anni è in aumento sia tra le donne (+6,5%), sia soprattutto tra gli uomini (+37,2%). Tuttavia, la percentuale di uomini che optano per un impiego a tempo parziale è ridotta (18,0%).