Svizzera

L’Averla piccola, uccello dell’anno 2020

Secondo BirdLIfe Svizzera l'uccello si trova principalmente in Ticino ed è 'una buona ambasciatrice di un'agricoltura ancora in equilibrio con la natura'

Anche conosciuta come 'Zorro'
30 gennaio 2020
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L’Averla piccola è l'uccello dell’anno 2020 di BirdLife Svizzera. Questa specie necessita di siepi di arbusti spinosi come luogo di nidificazione e di prati magri con molti insetti come fonte alimentare. Per mantenere una popolazione di Averla piccola in buona salute e sul lungo termine, questi elementi del paesaggio devono essere presenti in quantità e qualità sufficienti. Questa specie è quindi una buona ambasciatrice dell’infrastruttura ecologica e di un’agricoltura ancora in equilibrio con la natura. A causa dell’intensificazione sempre maggiore delle pratiche agricole, negli ultimi trent’anni gli effettivi di Averla piccola in Svizzera si sono dimezzati.

In questo momento le averle piccole stanno trascorrendo l’inverno nelle secche savane ricche di insetti dell’Africa orientale e meridionale. Presto però inizieranno il loro viaggio di ritorno verso la Svizzera. Qui, da inizio maggio, saranno indaffarate con la nidificazione e la cura dei giovani – sempre che riescano a trovare un habitat adatto.

Averla piccola in Ticino

Un tempo diffusa ovunque, oggi l’Averla piccola si trova principalmente in Ticino, nel Giura e nelle regioni alpine superiori. Nei paesaggi agricoli dell’Altipiano sopravvive ancora qualche coppia qua e là. Durante le bonifiche, a partire dagli anni ‘60, dai terreni agricoli sono state rimosse grandi quantità di siepi e gruppi di cespugli. A causa dell’uso massiccio di liquami, fertilizzanti artificiali, erbicidi e pesticidi, dello sfalcio intensivo dei prati e della distruzione di molte piccole strutture, negli ultimi 20 anni le popolazioni di insetti delle zone agricole sono collassate. Oggi questa tendenza continua senza sosta, raggiungendo le vallate alpine. Il fatto che negli ultimi 30 anni la popolazione di Averla piccola si è dimezzata è un segnale di allarme. Non sempre i finanziamenti della Confederazione per l’agricoltura vengono destinati a produzioni che tengono sufficientemente conto della biodiversità, del suolo e dell’acqua. BirdLife Svizzera chiede un maggiore sostegno alla natura e la rapida realizzazione di un’infrastruttura ecologica di qualità.

L'uccello che ricorda Zorro

Il maschio dell’Averla piccola è facilmente riconoscibile grazie alla sua benda nera che ricorda Zorro, la testa grigia e il dorso color ruggine. Fino alla metà del XX secolo questa specie era ancora comune in tutta la Svizzera, dove poteva trovare ovunque siepi con arbusti spinosi come la Rosa canina e prati con una ricca offerta di insetti come cavallette, grilli e farfalle, così come piccoli topi, lucertole e giovani uccelli. Siccome gli insetti sono poco attivi in caso di pioggia, l’Averla piccola costituisce delle scorte infilzando le prede in esubero sulle spine. La leggenda vuole che prima di iniziare a mangiare infilzi sempre nove prede; da qui il nome tedesco della specie, Neuntöter. In Ticino invece è anche conosciuta con i nomi dialettali di “Stregazzöla”, “Strangòzzula” e “Gazòt”. Anche la nidificazione avviene di preferenza in un arbusto spinoso. Il maschio mostra alla femmina diverse possibili ubicazioni per il nido, sarà poi quest’ultima a scegliere la sistemazione definitiva. Dopo la costruzione del nido vengono deposte da tre a sette uova, che si schiuderanno dopo 13-16 giorni. I giovani rimarranno nel nido per una quindicina di giorni e dopo l‘involo verranno nutriti dai genitori per altre tre settimane circa. In seguito, tra agosto e settembre inizieranno il loro lungo volo verso l’Africa.

Infrastruttura ecologica per l’Averla piccola

Per promuovere l’Averla piccola, e con essa numerose altre specie delle zone agricole, sono importanti ampie aree nucleo con siepi, gruppi di cespugli e prati o pascoli ricchi di insetti, che offrono spazio a molte coppie. Tra queste sono necessarie piccole aree con altre coppie che possono garantire il collegamento con le popolazioni più grandi. Le aree nucleo e quelle di interconnessione devono assicurare insieme la sopravvivenza delle popolazioni della specie.  

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