Svizzera

Meno italofoni nell'amministrazione federale

Tra il 2008 e il 2018 la percentuale è scesa dal 6,7 al 6,6 per cento. In calo anche i germanofoni. Aumentano francofoni e romanci

La lingua di Dante si sente un po' di meno (Keystone)
20 dicembre 2019
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Lieve calo degli italofoni in seno all'amministrazione federale. La loro rappresentanza, considerando le classi di stipendio senza distinzioni, è scesa dal 6,7% al 6,6% tra il 2008 e il 2018. È quanto emerge dal rapporto di valutazione sul plurilinguismo adottato oggi dal Consiglio federale. Per il governo, gli obiettivi di un'equa ripartizione linguistica sono comunque stati raggiunti.

Nel periodo preso in rassegna la percentuale di germanofoni è tendenzialmente in diminuzione (dal 72,6% al 70,8%), mentre quella dei francofoni è in aumento (dal 20,1% al 22,1%). Anche la rappresentanza romancia ha registrato una lieve progressione (dallo 0,3% allo 0,4%), pur collocandosi leggermente al di sotto della percentuale minima secondo i requisiti dell'Ordinanza sulle lingue (OLing), indica una nota governativa odierna.

Ma servono ulteriori sforzi

Se il bilancio del plurilinguismo istituzionale è giudicato "positivo", sono tuttavia "necessari ulteriori sforzi". In particolare nelle classi di stipendio 34-38, i vari dipartimenti registrano la percentuale più alta di germanofoni: tra il 2008 e il 2019 nel DFGP si è passati addirittura da una percentuale dell'86,8% a una del 100 % di tedescofoni. Pur osservando una leggera diminuzione (dall'80,6 al 78,8%) anche nel DDPS i quadri di lingua madre tedesca sono nettamente maggioritari. Lo stesso dicasi per il Dfi, in cui la percentuale di germanofoni è passata dal 60% al 77,8%.

Una netta diminuzione si è invece registrata nel Dff (dall'89% al 72,9%). Da notare però che in quest'ultimo dipartimento, nelle classi di stipendio 34-38, nonché nel Dfi, nel Dfgp, nel Ddps e nel Datec non si conta alcun rappresentante della comunità italofona né della comunità romancia, precisa il rapporto.

Nel documento si presentano inoltre le misure adottate dai dipartimenti e dalla Cancelleria federale nel periodo 2015-2019, le prospettive per il periodo 2020-2023 come pure i dati 2008-2018 relativi alla rappresentanza delle comunità linguistiche nelle unità amministrative. Gli scarti rispetto ai valori di riferimento dell'OLing sono "in parte ancora notevoli", sottolinea il Governo.

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