Svizzera

Non c'è prova di danni da microplastiche per la salute (in Europa, per ora)

Lo sostiene il Laboratorio federale di prova dei materiali, ma attenzione: per escludere categoricamente conseguenze negative servono ulteriori ricerche

((Keystone))
13 maggio 2019
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San Gallo – Non ci sono prove che gli organismi nelle acque europee siano minacciati dalla microplastica. Lo rilevano gli scienziati del Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Empa), che hanno realizzato una prima valutazione mondiale del rischio legato alla presenza di queste particelle in laghi e fiumi.

Nonostante gli impianti di trattamento, le microplastiche, provenienti da diverse fonti tra cui i cosmetici o il bucato, finiscono sempre più spesso nelle acque reflue, così come nel suolo. Tuttavia lo studio dell'Empa, i cui risultati sono stati di recente pubblicati all'interno della rivista 'Environmental Toxicology and Chemistry', mette in risalto come, al momento, pesci d'acqua dolce e altri esseri viventi non siano messi in pericolo da tali minuscole particelle. In Europa, si legge in una nota odierna, la concentrazione rimane infatti al di sotto dei valori limite, superati i quali gli organismi possono considerarsi a rischio.

Gli autori della ricerca, Bernd Nowack e Véronique Adam, hanno utilizzato un metodo stabilito per la valutazione delle minacce ambientali derivanti dalle sostanze chimiche. A differenza del Vecchio Continente, la situazione emersa in Asia è più preoccupante: il carico di microplastica è in parte superiore ai valori-soglia.

Stando agli scienziati, le differenze tra le varie regioni mondiali sono dovute al trattamento delle acque reflue, un aspetto giudicato fondamentale in materia di inquinamento microplastico. Laddove gli impianti sono assenti o funzionano solo in modo limitato, possono verificarsi concentrazioni maggiori e dunque pericoli per l'ambiente.

Nowack, citato nel comunicato, sottolinea comunque la necessità di ulteriori ricerche per escludere conseguenze negative in Europa. Il database complessivo è infatti ancora piuttosto scarno.

Insieme al suo team, l'esperto sta pianificando ulteriori analisi del rischio per le microplastiche nei terreni e nei mari. All'Empa si sta inoltre studiando la formazione di queste particelle durante i lavaggi.

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