Svizzera

Moschea An’Nur, nove uomini a giudizio

Sono accusati di aver aggredito due fedeli per aver dato informazioni a un giornalista

26 luglio 2018
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Malgrado sia stata chiusa, la moschea An’Nur di Winterthur continua a tenere banco presso i tribunali: nove persone compariranno davanti ai giudici dal primo ottobre per un’aggressione ai danni di altri due fedeli ai quali rimproveravano di aver trasmesso informazioni a un giornalista.

Le nove persone rinviate a giudizio – tutti uomini d’età compresa fra i 18 e i 54 anni – dovranno rispondere di aggressione, sequestro di persona, minaccia, coazione e lesioni personali. Trattandosi di nove accusati, il dibattimento dovrebbe durare fino a cinque giorni, ha fatto sapere ieri il Tribunale distrettuale di Winterthur.

L’aggressione risale al 22 novembre del 2016. I nove uomini, che hanno già passato sei mesi in detenzione preventiva, sono sospettati di aver picchiato, maltrattato e rinchiuso nella moschea due fedeli, rei a loro avviso di avere dato a un giornalista informazioni sul controverso sermone tenuto un mese prima da un 25enne imam etiope.

Nella predica tenuta il 21 ottobre del medesimo anno, l’imam aveva sostenuto, davanti a una sessantina di fedeli, che i musulmani che non pregano in comunità andrebbero “banditi, respinti, evitati e calunniati fino al loro ritorno”. E nel caso dovessero perseverare con questo comportamento, andrebbero addirittura uccisi.

Per quel sermone, il predicatore etiope è stato condannato lo scorso mese di novembre a 18 mesi di detenzione con la condizionale e a 10 anni di espulsione dalla Svizzera, per istigazione alla violenza e altre accuse.

Il 25enne è tuttora detenuto in attesa dell’estradizione all’aeroporto di Zurigo, ha indicato ieri a Keystone-Ats un responsabile del Dipartimento cantonale della sicurezza. L’imam era stato arrestato in Germania lo scorso mese di aprile.

La moschea An’Nur, nel quartiere Hegi di Winterthur, ha chiuso i battenti nel mese di giugno di un anno fa. Era considerata un luogo di radicalizzazione islamica. Secondo varie fonti, sarebbero almeno cinque i ragazzi partiti dalla città zurighese verso la Siria per il jihad, la guerra santa islamica, nelle file dell’Isis.

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