Svizzera

Restano in carcere l'imam e il presidente della moschea An'Nur

4 novembre 2016
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L’imam etiope della moschea An’Nur di Winterthur (Zh) resta in detenzione preventiva. Il predicatore e un altro uomo (l’attuale presidente dell’associazione An’Nur che gestisce la moschea, secondo il ‘Tages-Anzeiger’), anch’esso in stato di fermo, sono accusati di pubblica istigazione a un crimine o alla violenza, ha reso noto ieri il pubblico ministero di Zurigo.

Le altre due persone arrestate durante il blitz di mercoledì sono state rilasciate dopo l’interrogatorio. Nei confronti di una è stato aperto un procedimento penale per soggiorno illegale. Mentre l’ex presidente della moschea, rilasciato già mercoledì sera, si trovava legalmente in Svizzera come turista ed era in possesso dei documenti d’identità necessari. Ha dimostrato di essersi dimesso dalla carica di presidente della moschea alla fine dello scorso febbraio, per cui non può essere ritenuto responsabile del sermone tenuto dall’imam.

Niente di preciso è emerso sin qui sullo statuto del predicatore. L’uomo ha tenuto il suo primo sermone alla moschea An’Nur a inizio ottobre. Corinne Bouvard, portavoce del pubblico ministero, ha smentito che l’uomo soggiornasse illegalmente in Svizzera: era a beneficio di un regolare permesso di soggiorno, ha dichiarato. L’inchiesta cercherà ora di stabilire se dovesse avere anche un permesso di lavoro per esercitare quale imam nella moschea.

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