Svizzera

Treni a lunga percorrenza, per le Ffs servono chiarezza e dialogo

Dal dicembre 2019 la Bls gestirà due linee di traffico. Il tema per le Ferrovie andrà approfondito

(foto Ti-Press)
12 giugno 2018
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Dal dicembre 2019 l'’Ufficio federale dei trasporti (Uft) ha deciso di affidare alla Bls la gestione di due linee del traffico a lunga percorrenza. Sebbene si tratti di due linee minori, spiegano le Ffs in una nota, questa proposta costituisce “un cambio di sistema sostanziale in termini di politica dei trasporti, senza un preliminare coinvolgimento del mondo politico. Ci sono ancora da chiarire questioni in merito alle basi legali e alle ripercussioni a lungo termine su clienti, Confederazione e Cantoni”.
 
 La suddivisione della concessione per il traffico a lunga percorrenza decisa dall’Uft rappresenta un cambio di sistema, con profonde conseguenze per il consolidato sistema svizzero dei trasporti pubblici. Le Ffs non sono di per sé contrarie alla concorrenza, tuttavia la frammentazione della concessione per il traffico a lunga percorrenza non genera una vera e propria concorrenza. Infatti, il sistema tariffario nazionale comune, i concetti d’orario esistenti e il materiale rotabile simile non lasciano praticamente spazio a un’effettiva differenziazione tra i gestori ferroviari nazionali.

Basi legali poco chiare, modifica delle condizioni quadro durante la procedura in corso

Il sistema attuale si basa su un’unica concessione per il traffico a lunga percorrenza. In passato, si fa sapere, “il mondo politico si è espresso a favore di una soluzione multiferroviaria per il traffico regionale con diritto di indennità, ma non per quello a lunga percorrenza. La concessione di tratte parziali nel traffico a lunga percorrenza deve quindi arrivare prima di tutto da una decisione del legislatore”.

In parallelo alla riassegnazione della concessione, l’Uft aumenta i contributi di copertura per il finanziamento dell’infrastruttura e limita l’utile sul traffico a lunga percorrenza. Al momento della pubblicazione, l’Ufficio ha corretto verso il basso il previsto aumento del grado di copertura. Queste modifiche rappresentano un trattamento disuguale degli operatori e un’ingerenza importante nell’attuale sistema dei trasporti pubblici. Inoltre viene ristretta la libertà imprenditoriale delle Ffs.

Gli utili potrebbero defluire all’estero

Se in futuro la rete ferroviaria venisse aperta non solo a gestori nazionali ma anche esteri, con le prossime riassegnazioni della concessione vi sarebbe il rischio di vedere gli utili defluire all’estero.

In un simile regime di concorrenza, si annota, “le piccole ferrovie svizzere non si troverebbero a operare alle stesse condizioni delle grandi ferrovie europee, a causa delle loro ristrette opportunità di profitto e della loro limitata tolleranza al rischio. Gli utili delle linee nazionali redditizie rischierebbero così di finire all’estero mentre oggi gli utili del traffico a lunga percorrenza vengono interamente reinvestiti nella rete ferroviaria svizzera”.

Chiarire le questioni in sospeso e le ripercussioni

Un cambiamento dell’attuale e valido sistema svizzero del traffico a lunga percorrenza va ponderato con attenzione, scrivono Le Ffs. “Un nuovo regime di concorrenza deve implicare più qualità, più vantaggi e più efficienza per clienti, committenti e Confederazione”. Le Ferrovie ritengono che siano necessari un dialogo politico sull’argomento e precisazioni giuridiche, ragion per cui prepareranno un ricorso. “Così facendo sarà possibile chiarire le questioni ancora in sospeso e le ripercussioni di quanto deciso”. Le Ffs continuano ad appoggiare l’idea di una soluzione multiferroviaria sotto un’unica concessione e rimangono aperte al dialogo.

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