Svizzera

Armi da fuoco, nessuna restrizione all'acquisto

Il Consiglio Nazionale ha respinto un'iniziativa parlamentare chiedente la limitazione della detenzione di fucili e pistole ai soli agenti di polizia, cacciatori e tiratori sportivi

(Ti-Press)
8 marzo 2018
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Chi vorrà chiedere un permesso d’acquisto di armi non dovrà dimostrare di averne il bisogno. Il Consiglio nazionale ha infatti bocciato, con 120 voti contro 65 e una astensione, una iniziativa parlamentare di Chantal Galladé (PS/ZH) che de facto avrebbe limitato la detenzione di armi alle sole forze dell’ordine, ai cacciatori e ai tiratori sportivi. La dimostrazione del bisogno consente di garantire che chi necessita effettivamente di un’arma può continuare ad acquistarla e a possederla, ha spiegato Galladé. Le altre persone non hanno alcun bisogno di possederne, in ogni caso non per l’autodifesa. La polizia deve infatti continuare a disporre del "monopolio della violenza". Non c’è nessuna necessità di acquistare armi per il solo piacere di possederle. "Non sono oggetti qualsiasi", ha sostenuto Pierre-Alain Fridez (PS/JU), che ha evocato tre casi che l’hanno toccato da vicino. Con meno armi in circolazione, diminuirà anche il rischio di incidenti e di drammi famigliari, ha aggiunto il medico giurassiano. Niente dimostra che la proposta di Galladé permetterà di diminuire il numero di morti e feriti, ha replicato Philippe Bauer (PLR/NE) alludendo anche al numero di armi illegali in circolazione. L’atto parlamentare in discussione è inoltre contrario al principio della fiducia che lo Stato dà ai suoi cittadini nel nostro Paese, ha sostenuto il neocastellano. Con la misura proposta ci saranno inoltre persone – due milioni secondo la stessa Galladé – che dovranno consegnare armi malgrado non abbiano niente da rimproverarsi. "Chi le indennizzerà?", si è chiesto Jean-Luc Addor (UDC/VS). Se la proposta dovesse essere accettata anche i collezionisti non potranno più tenere armi in casa, ha ricordato Bauer convincendo il plenum.

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