Svizzera

Sonko verso un processo in Svizzera

Il Gambia rinuncia all’estradizione. Il suo ex ministro dell’Interno dovrà restare in carcere per altri sei mesi

7 febbraio 2018
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Arrestato in Svizzera un anno fa, Ousman Sonko rimarrà in detenzione preventiva per altri sei mesi e verrà con ogni probabilità processato al Tribunale penale federale (Tpf) di Bellinzona. Il governo del Gambia rinuncia infatti a chiedere l’estradizione del suo ex ministro dell’Interno, accusato tra l’altro di atti di tortura. Ne ha riferito ieri sera la Srf.

All’emissione ‘Rundschau’ l’attuale ministro della giustizia gambiano, Abubacarr Tambadou, ha affermato che il suo Paese non vuole intromettersi in alcun modo nel procedimento giudiziario in corso nella Confederazione.
Un’estradizione sarebbe comunque difficilmente ipotizzabile. Per ottenerla, ha spiegato Folco Galli dell’Ufficio federale di giustizia, il Gambia avrebbe dovuto garantire un processo equo, così come l’assenza di torture e punizioni degradanti, nonché il ricorso alla pena di morte, che invece è ancora prevista nella legge locale.

Sonko è sospettato di crimini contro l’umanità. Il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) lo accusa tra l’altro di essere responsabile di atti di tortura commessi dalle forze di polizia e dal personale carcerario a lui sottoposti, o da gruppi ad essi legati, sotto il regime di Yahya Jammeh. Il suo difensore non ha voluto esprimersi a ‘Rundschau’ sul procedimento in corso. Per Sonko vale la presunzione d’innocenza.

La detenzione preventiva del 48enne – arrestato il 26 gennaio 2017 in un centro per richiedenti asilo a Lyss (Be) – è stata prolungata a più riprese. L’ultima decisione è recente: il giudice dei provvedimenti coercitivi del canton Berna, in risposta a una richiesta in tal senso della Procura federale, ha nuovamente disposto che Sonko resti in carcere sei mesi supplementari, fino al 25 luglio 2018. In una sentenza pubblicata ieri, il Tribunale federale (Tf) conferma d’altro canto un precedente periodo di detenzione di sei mesi, scaduto il 25 gennaio.

L’ex ministro dell’Interno gambiano è stato denunciato da Trial, la Ong con sede a Ginevra che lotta contro l’impunità per crimini internazionali. Per il suo direttore Philip Grant, il procedimento avviato dalla Procura federale è «una sorta di test» per la Svizzera, che «si vanta volentieri di rispettare i diritti umani e il diritto internazionale». «Praticamente nessun caso del genere arriva davanti ai tribunali. Sarà forse il più grande caso internazionale di tortura che la Svizzera ha mai trattato», rileva Grant.

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