Svizzera

Larible condannato ed espulso dalla Svizzera

15 agosto 2017
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Il noto clown italiano David Larible, 60 anni, è stato condannato per atti sessuali con fanciulli e molestie sessuali nei confronti di una sua giovane fan – 14 anni all’epoca dei fatti – a una pena con la condizionale di 160 aliquote giornaliere da 120 franchi l’una (in totale 19’200 franchi) e l’espulsione dalla Svizzera per cinque anni. Con questa sentenza, la corte ha seguito le richieste formulate dall’accusa. Secondo quest’ultima, il 24 ottobre 2016 in una camera d’albergo della città sulla Limmat, Larible ha baciato a tre riprese la ragazza spingendole la lingua in bocca. Le ha inoltre accarezzato la schiena sotto i vestiti, dandole anche un bacio nella scollatura, pur sapendo che era minorenne.

Larible era stato arrestato dalla polizia cantonale ticinese e consegnato ai colleghi zurighesi il 20 novembre scorso, al termine della tournée del circo Knie. Dopo essere stato interrogato era tornato a piede libero. Stamane, nel dibattimento, l’uomo ha respinto le accuse dichiarando di "non aver alcun interesse per le ragazzine". Ha poi negato anche di essere in chiaro quanto all’età della giovane: "È qualcosa che non mi interessava", ha detto davanti alla corte. "La ragazza mi ha detto che voleva diventare artista e per questo mi ha posto domande su quali scuole frequentare", ha detto Larible. Perciò, ha precisato, "avevo anche deciso di donarle un libro sull’arte circense nella camera di hotel in cui l’ho ricevuta", dove "l’ho solo abbracciata quando ci siamo lasciati".

Larible ha affermato di aver conosciuto la giovane durante un incontro con i fan. "Era sovente molto emotiva, mi abbracciava e piangeva". In questi frangenti era presente spesso anche la madre della ragazza. Tra Larible e la giovane vi sono stati anche contatti mediante Whatsapp. "Quando percepisco che qualcuno ha bisogno di me, non mi tiro indietro", ha detto l’uomo. Non ha convinto la Corte nemmeno l’intervento del legale di Larible, l’avvocato Valentin Landmann. Le accuse, ha sostenuto in aula, sono "fantasticherie di un’adolescente". Il comportamento della giovane dopo il presunto abuso, ha aggiunto l’avvocato, dà adito a qualche interrogativo. Alla sua amica, la giovane ha infatti raccontato tutt’altro rispetto a quanto detto alla madre.

Che cosa sia veramente successo in quella stanza d’albergo lo sanno solo i due protagonisti di questa vicenda, ha dichiarato. Non si può escludere che la ragazza si sia inventata qualcosa. Non si può nemmeno parlare di un fatto traumatico. Durante l’inchiesta, la giovane ha tentato ancora di contattare Larible e ciò benché egli le avesse fatto qualcosa di male. Secondo l’avvocato, le accuse mosse dalla ragazza a Larible hanno "ucciso professionalmente il suo cliente". Interrogato sulla sua vita professionale, Larible ha detto che dopo l’arresto tutti gli ingaggi sono stati cancellati. Al momento, tuttavia, la sua agenda di impegni è migliorata: ha ottenuto incarichi a Mosca, in Portogallo e in Cina. Fino a pochi giorni prima del processo si trovava in Sudamerica. I teatri erano pieni, ha specificato. "Per fortuna il pubblico non mi ha abbandonato". L’intera vicenda l’ha tuttavia molto cambiato, ha dichiarato: "Prima ero molto aperto: mi piace incontrare gente e passare del tempo con loro". Ora non lascia più entrare nessuno nel mio camerino. "È brutto perché non posso più essere me stesso", si è lamentato l’artista.

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