Il tasso ipotecario di riferimento, in base al quale vengono stabiliti gli affitti in tutta la Svizzera, rimane stabile all’1,75 %. Lo comunica oggi l’Ufficio federale delle abitazioni (Ufab).
Visto che il tasso d’interesse di riferimento è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente non sussiste il diritto ad aumenti o a diminuzioni della pigione. Stando ad uno studio di Raiffeisen citato in una nota odierna dell'Associazione Svizzera Inquilini, tuttavia, le pigioni sarebbero già del 40% troppo care.
Dal 10 settembre 2008 in tutta la Svizzera il tasso ipotecario di riferimento per la determinazione delle pigioni è stato unificato e ha sostituito quello precedentemente determinante nei singoli Cantoni per le ipoteche a tasso variabile. Alla sua introduzione il tasso era del 3,5% e da allora è sempre calato, per arrivare all’1,75% nel giugno del 2015.
Un calo che, stando a uno studio condotto da Raiffeisen, non sarebbe però stato debitamente riversato sugli inquilini. "Il Codice delle obbligazioni prevede che le pigioni si abbassino, quando il tasso di riferimento diminuisce. In caso contrario gli inquilini pagano delle pigioni troppo elevate; si parla di miliardi di franchi", si legge nella nota stampa dell'Associazione inquilini, secondo cui "gli affitti dovrebbero essere il 40% meno cari, se solo fossero allineati a quanto previsto dalla legge". Un andamento "quasi allarmante". "Mentre gli affitti di fatto crescono senza sosta, l'onere dei costi abitativi delle proprie quattro mura è diminuito massicciamente". Cosa che si tradurrebbe per proprietari e investitori in un "un rendimento tra il 5 e il 7%".