Svizzera

La minaccia terroristica è alta pure in Svizzera 

2 maggio 2016
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Il 2015 è stato un anno impegnativo per i servizi segreti elvetici, confrontati con un ambiente complesso e frammentato, caratterizzato dalla proliferazione di crisi le cui ripercussioni investono l’Europa, come l’impennata delle migrazioni, e l’accresciuta minaccia terroristica. Quest’ultima rimane elevata in Svizzera, indica il rapporto annuale pubblicato oggi dal Servizio della attività informative della Confederazione (Sic). Il pericolo rimane elevato per la Svizzera anche se gli interessi elvetici all’estero non figurano tra gli obiettivi principali di attentati commissionati o organizzati dal sedicente 'Stato islamico', indica il documento. Tuttavia, quale Stato integrato nel mondo occidentale, la Confederazione è giudicata dai jihadisti ostile all’islam; essa rimane pertanto un possibile obiettivo di attentati terroristici. Responsabile dell’accresciuta minaccia è quanto accade nel Vicino e Medio Oriente: la situazione di crisi in loco ha immediate ripercussioni sull’Europa e sulla Svizzera. Ormai, lo 'Stato islamico' ha assunto la leadership del terrorismo jihadista. L’incremento della minaccia è rappresentato, secondo il Sic, dall’invio in Europa – sempre da parte dello 'Stato islamico' – di persone incaricate di pianificare o eseguire attentati sul continente. A tale riguardo, gli attentati di Parigi e Bruxelles hanno confermato le segnalazioni del Sic di inizio novembre 2015 circa l’aumento del livello di minaccia.

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