Svizzera

Un esercito più piccolo ma più  costoso 

18 giugno 2015
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Un esercito più piccolo, ma meglio equipaggiato e pronto ad essere mobilitato rapidamente in caso di eventi eccezionali. Sono queste le linee guida della riforma dell’armata elaborata dal Consiglio federale, testo che il Consiglio nazionale sta esaminando nei particolari dopo aver respinto (157 voti a 23) una proposta di non entrata nel merito di Aline Trede (Verdi). Nelle intenzioni della commissione preparatoria, l’armata del futuro dovrebbe poter contare su 100 mila soldati, mentre la scuola reclute dovrebbe durare 18 settimane. I corsi di ripetizione – 6 – dovrebbero durare tre settimane, invece di 2 come proposto dal Consiglio federale. Soldati e quadri dovrebbero essere meglio formati ed equipaggiati. Il budget annuale di 5 miliardi di franchi l’anno dovrebbe inoltre essere iscritto nella legge. Per la deputata ecologista Aline Trede, governo e commissione hanno proposto una modernizzazione dell’esercito che tale non è. A suo avviso, alla base dell’intera riforma manca un’analisi seria sui pericoli alla nostra sicurezza. Per la consigliera nazionale bernese, gli effettivi andrebbero ridotti a non più 80 mila uomini, come previsto dallo stesso Consiglio federale 4 anni fa, per un bilancio annuale di 4,4 miliardi l’anno. Oltre a respingere l’idea di iscrivere nella legge un budget annuale fisso di 5 miliardi, Trede ha criticato l’idea degli impieghi civili per la truppa. Compiti civili vano lasciati ai civili, ha sostenuto la deputata bernese. Il dibattito sul decreto del quale è relatore il ticinese Marco Romano (Ppd) è ancora in corso e non si dovrebbe concludere prima del tardo pomeriggio.

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