Tokyo 2020

Noè Ponti: ‘Sentivo di ‘averla’, la finale. Ma sono contento’

Il ventenne locarnese ha staccato il decimo tempo complessivo: ‘Valgo di più, ma ho dato tutto. La giovane età è dalla mia, avrò altre occasioni’

Noè Ponti (Keystone)
27 luglio 2021
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Niente finale ai Giochi Olimpici di Tokyo per il nuotatore ticinese Noè Ponti. Sesto nella seconda semifinale (1'55''37), il ventenne locarnese ha mancato per soli sei centesimi l’accesso alla finale dei 200 delfino facendo registrare il decimo tempo totale. Così Maria Ugolkova, eliminata in semifinale. Anche per la locarnese d'adizione solo sei centesimi di secondo l'hanno privata della gioia di partecipare alla finale olimpica nei 200 misti. Quarta nella sua semifinale in 2’10”65, la 32enne ha fatto registrare il nono tempo totale. 

Prevale l'orgoglio, per un risultato che resta sensazionale, una semifinale alla prima Olimpiade. Prevale il valore della prestazione, il peso specifico di un risultato che resta straordinario, anche se il cronometro (1’55’’37) è un tanto ingeneroso, e ha riportato indietro Noè Ponti di 32 centesimi rispetto all’1’55’05 nuotato in batteria con tanto di strepitoso record svizzero. Tuttavia, al netto della soddisfazione che deve avere il sopravvento su qualsivoglia altro sentimento, una punta di rammarico trapela dalla reazione di Noè Ponti, per il mancato accesso alla finale dei 200 delfino che gli è sfuggita per miseri 6 centesimi di secondo (1’55’’31 il crono del giapponese Tomoru Honda ottavo). Tanto per infilare il dito nella piaga, con l’1’55’’05 il ticinese sarebbe entrato in finale dalla porta principale, con il terzo rilevamento cronometrico. Un ragionamento da “se” e ma” che, però, nello sport lascia il tempo che trova. Il tempo di un’analisi lucida e autocritica, ma già proiettata alla prossima scadenza, i 100 delfino le cui batterie sono in calendario domano. «Sono contento di aver disputato la mia prima semifinale olimpica - ha rivelato Noè -. Peccato aver mancato di un soffio la finale, sentivo di “averla”. Ritengo di valere più di quanto ho fatto vedere in acqua di valere molto di più rispetto a quanto nuotato. La finale era vicina, ma il nostro sport è così, non ci posso fare niente.  Se penso che un atleta del calibro del giapponese Daiya Seto, forte di un personale di 1’52’’, argento ai Mondiali di due anni, è rimasto escluso… Aver nuotato accanto a Milak (dominatore della disciplina nonché detentore del record del mondo, ndr) ha fatto sì che non avessi una scia pulita, ho avuto un po’ di onde a partire dalla seconda vasca, ma di certo non accampo scuse. Ho fatto la mia gara, con passaggi simili alla prova nuotata lunedì in batteria. Ho dato tutto, è andata così. È il mio primo tempo di sempre al mattino. Non è bastato, ma ho la giovane età dalla mia, avrò altre occasioni per rifarmi».

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