A Tokyo c'è un altro ceco positivo. ‘Ed è uno scandalo’

Con il ciclista Michal Schlegel sale a quattro il numero di atleti positivi al Covid della delegazione olimpica della Repubblica Ceca giunta a Tokyo, che diventano sei se si aggiungono due membri dello staff. Una situazione diventata un caso di Stato, tanto che il primo ministro Andrej Babis l'ha definita «uno scandalo», mentre il capo della delagazione, l'ex canoista Martin Doktor, ha annunciato che il Comitato olimpico nazionale ha lanciato un'indagine sul focolaio. «Non mi piace neanche un po', e non capisco come sia potuto accadere», commenta Babis alla luce dei tanti casi di positività a bordo dello stesso volo, incluso quello giocatrice di beachvolley Marketa Nausch Slukova, affranta dalla notizia che di fatto estromette dai Giochi lei e la sua compagna di squadra Barbora Hermannova, le quali avrebbero dovuto affrontare le nostre Nina Betschart e Tanja Hüberli. «Continuiamo a persuadere la gente a vaccinarsi, mentre il nostro medico non lo era – ha notato il primo ministro ceco –. Non è giusto, in primo luogo nei confronti degli atleti».

«La situazione è seria, ma da quando è emerso il problema abbiamo fatto del nostro meglio per fermare il contagio – ha spiegato dal canto suo il capo delegazione –. Purtroppo non possiamo evitare questo dramma sportivo, e ne sono davvero dispiaciuto». Ma David Travnicek, l'agente che rappresenta Nausch Slukova, non riesce a capacitarsi dell'accaduto. «Dal nostro punto di vista è da dilettanti l'incredibile sottovalutazione delle questioni logistiche. È un fallimento di cui è responsabile chi ha gestito il volo charter, non le persone che erano a bordo».