TENNIS

‘Mi sento in grado di battere chiunque’

Swiss Indoors, Stan Wawrinka ha il morale alto: ‘Il difficile è ripetersi giorno dopo giorno’. Domani affronta il russo Shevchenko

23 ottobre 2023
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«Il mio unico obiettivo è superare il primo turno!». Saggio come il fratello maggiore che ora è sul palcoscenico dell'Atp Tour, Stan Wawrinka non vuole guardare oltre il suo match di martedì contro il qualificato Alexander Shevchenko (Atp 83), colui che ha eliminato il ticinese Remy Bertola nel secondo turno di qualificazione degli Swiss Indoors di Basilea. «Sono molto lucido. Quest'anno ho ottenuto alcuni buoni risultati che mi hanno permesso di rientrare nella top 50, senza però acuti pazzeschi», ha ammesso il vodese durante il briefing con la stampa. Di conseguenza, non è riuscito a conquistare un titolo, il principale obiettivo dal suo ritorno in attività nella primavera del 2022 – nonostante la finale di Umago persa sul filo di lana in agosto. «Qui a Basilea mi sento in grado di battere qualsiasi giocatore. Ma la difficoltà sta nell'impormi un giorno sì e l'altro pure».

Agli Swiss Indoors, dove l'atmosfera risente del forfait dello spagnolo Carlos Alcaraz, il giocatore su cui il torneo aveva costruito gran parte della sua promozione, Stan Wawrinka deve sentire un certo peso sulle spalle. L'anno scorso, il suo percorso giunto ai quarti di finale, con la vittoria contro il numero 3 del mondo Casper Ruud, aveva suscitato un interesse quasi inaspettato. «Sono felice di avere un'altra opportunità di giocare davanti a questo pubblico». In un momento in cui Dominic Stricker e Leandro Riedi segnano un po' il passo, Stan rimane la certezza del tennis svizzero, rimasto orfano di “voi sapete chi”. E non è un caso che il suo match contro Shevchenko (dalle 20) rappresenterà il momento clou della giornata. «Il mio livello di gioco è buono. Tuttavia, non riesco a tradurlo in risultati. Le sconfitte di Astana e Shanghai, dove avrei potuto fare meglio, sono state dure da digerire. Ma vengo comunque da una superba settimana di lavoro a Stoccolma».

E la vittoria di domenica in Svezia di Gaël Monfils, di appena un anno più giovane, dimostra a Wawrinka che vincere un torneo dopo i 35 anni non è una dote esclusiva di Novak Djokovic. Ma, forse, sono soltanto i francesi – quest'anno ci sono riusciti anche Richard Gasquet e Adrian Mannarino – sono in grado di imitare Nole... Un'ipotesi che al vodese fa di certo venire l'orticaria.

L'annuncio del recente fidanzamento di Alexander Shevchenko con la numero 28 del mondo Anastasia Potapova ha generato più scalpore dei suoi ultimi risultati. Ma a 22 anni il russo, vincitore di due Challenger quest'anno, è un giocatore che può essere definito "pericoloso". Ha brillato nei tornei Masters 1000 di Madrid e Roma questa primavera, superando i turni di qualificazione per poi far sudare sia Daniil Medvedev, sia Jannik Sinner, in entrambi i casi al terzo turno.

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