TENNIS

Otto Virtanen si impone in un Challenger di grande successo

A Lugano battuto il turco Cem Ilkel. Riccardo Margaroli: ‘Giocatori di livello superiore alla norma’. Severin Lüthi: ‘Credo nella bontà di questo torneo’

12 marzo 2023
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Non è forse stato l’epilogo in cui tutti speravano, Dominic Stricker (Atp 126) si è infatti arreso in semifinale - condizionato da un fastidio al piede acuitosi nel corso dell’incontro - a Otto Virtanen (170), ma il Challenger di Lugano si è confermato di notevole spessore. A imporsi, per la cronaca, è stato proprio il finlandese sul turco Cem Ilkel (280). Il torneo, evidenzia il direttore Riccardo Margaroli, sportivamente parlando è stato «un grande successo perché ha beneficiato della presenza di tutta una serie di giocatori di livello superiore alla norma. E questo implica lustro, importanza a tutta la manifestazione. Ogni giorno si è assistito a match incredibili». Con Dustin Brown, non in forma eccelsa, e Aisam-ul-Haq Qureshi, il Conza ha difatti ospitato persone abituate a vincere nei Challenger. Ma, questa volta, rincasate a mani vuote. «Sono molto soddisfatto anche dal punto di vista organizzativo: gli sforzi economici e fisici profusi, ad esempio per creare la nuova area vip e sponsor, i box a bordo campo e le tribune, sono stati apprezzati. La cucina per giocatori, ball boys e giudici di linea è inoltre fatta tutta in casa... La sua bontà ha colpito tutti».

Il riscontro della popolazione è soddisfacente anche sui campi, soprattutto nell’ultimo weekend. «A ogni torneo il pubblico s’innamora di qualche giocatore, indipendentemente dalla loro classifica o nazionalità: quest’anno è stato il caso di Dustin Brown e del nostro Stricker, ma nella semifinale di ieri fra Ilkel ed Escoffier (e così nella sfida in doppio di Luca contro i vincitori) il clima era quasi da stadio. Non ricordo una simile atmosfera. Fa contorno e, inoltre, piace ai giocatori, abituati in alcune località all’assenza di pubblico».

Fra i molti appassionati da comune spettatore pure Severin Lüthi, referente in materia di wild card (quasi sempre conferite a rossocrociati). «Quest’anno la scelta è stata più ‘semplice’ perché alcuni giocatori erano infortunati, ma credo parecchio nella bontà di questo torneo: permette ai giovani di bazzicare palcoscenici importanti e, contemporaneamente, di rilanciare la carriera di tennisti scomparsi un po’ dai radar». Il capitano di Coppa Davis ha inoltre uno splendido rapporto con Luca Margaroli, specialista di doppio. I ritmi sono però serrati e papà Riccardo confida «entro giovedì siamo chiamati a smontare tutto. Appena esce l’ultimo spettatore iniziamo a togliere cuscinetti, sedie, palchetti dei box, striscioni. Tutto secondo una scaletta». La macchina organizzativa per la prossima edizione è già all’opera da una quindicina di giorni. Sì, perché «annualmente è necessario incastrare le nostre richieste di utilizzo del Conza (circa tre settimane) con tutte le altre pervenute al Municipio; con l’Atp decidiamo sei mesi prima, mentre con SwissTennis parliamo già da parecchio tempo in modo da riuscire a organizzare il nostro torneo una settimana prima di quello di Bienne». A proposito, nel doppio si è assicurata il trofeo la coppia formata dal belga Zizou Bergs e dall’olandese David Pel.

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