Tennis

Gli Australian Open avranno luogo regolarmente

Gli organizzatori della prima tappa stagionale del Grande Slam hanno adottato tutte le misure del caso a tutela dei giocatori, del personale e del pubblico

7 gennaio 2020
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Gli organizzatori degli Australian Open hanno scartato l'opzione di un annullamento dell'edizione 2020 (20 gennaio-2 febbraio) a causa degli incendi che stanno devastando il paese e che causano una nube tossica i cui effetti si avvertono anche a Melbourne. Affermano inoltre di aver adottato tutte le misure del caso, a tutela dei giocatori, del personale di servizio e degli appassionati che seguiranno il torneo.

Misure supplementari

Presidente del Consiglio dei giocatori dell'Atp, Novak Djokovic aveva chiesto di prendere in considerazione l'ipotesi di un rinvio, qualora gli incendi mettessero in pericolo la salute dei tennisti. Il patron di Tennis Australia Craig Tiley ha però affermato di non considerarla: «Alla luce delle informazioni in nostro possesso, le previsioni sono favorevoli, in vista delle qualificazioni della prossima settimana. Non prevediamo ritardi né rinvii, abbiamo adottato delle misure supplementari affinché l'Open di Australia possa svolgersi come previsto. Per i cittadini di Melbourne non vi è alcun pericolo, gli incendi più vicini sono comunque a centinaia di chilometri di distanza. Sul posto agiranno degli esperti meteorologi che analizzeranno in tempo reale la qualità dell'aria al Melbourne Park.

Il tetto può giungere in aiuto

In caso di nube tossica, così come già accade per la calura o per le precipitazioni eccezionali, gli arbitri avranno il diritto di interrompere le partite. Siccome il Melbourne Park è dotato di tre palazzetti con il tetto semovente e otto altri campi coperti, i rischi di ritardi sul programma sembrano minimi.

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