Domani la 33enne debutterà in superG a caccia di un'altra medaglia iridata, mentre oggi ha realizzato il quarto tempo nel secondo allenamento in discesa
La nona (e ultima) sinfonia di Ludwig van Beethoven è un inno alla gioia. Una gioia che Lara Gut-Behrami si augura di sperimentare già domani, quando sulle nevi di Saalbach-Hinterglemm è in programma il superG che segnerà il suo esordio nella rassegna iridata. La possibilità di rimpinguare la sua già ricca collezione di medaglie, finora ben otto in bacheca, sembra dunque molto alta.
D'altronde le cifre parlano chiaro: delle 46 vittorie conquistate in carriera in Coppa del Mondo, esattamente la metà sono da ricondurre a questa specialità. Campionessa olimpica in carica, iridata nel 2021 e cinque sfere di cristallo. Il superG è il territorio di caccia prediletto della ticinese. Quando c'è solo una ricognizione mattutina, nessun allenamento, l'istinto gioca un ruolo fondamentale. Un istinto che a Gut-Behrami non difetta. Quest'inverno ha impressionato fin dall'inizio, conquistando tre secondi posti e una vittoria sinonimo di pettorale rosso di leader della specialità. Il successo colto pochi giorni or sono a Garmisch inoltre ha permesso alla 33enne di acquisire maggiore fiducia nei propri mezzi. Negli ultimi dodici superG, la sciatrice di Comano è stata capace di raggiungere il podio in nove occasioni. Il suo peggior risultato? Un settimo posto a... Saalbach, nelle finali dello scorso anno. La ‘brutta’ esperienza sulle nevi del comprensorio del salisburghese, condizionata dalla turbolenta separazione dal suo preparatore atletico, non farà sicuramente testo.
Non sarà comunque facile imporsi, poiché la concorrenza non scherza: finora in stagione le vincitrici sono infatti state ben cinque. Le italiane Sofia Goggia e Federica Brignone hanno dominato rispettivamente a Beaver Creek e Cortina, l'austriaca Cornelia Hütter a St. Moritz e l'americana Lauren Macuga a sorpresa a St. Anton. Un podio invece per Corinne Suter, rientrata dalla rottura del legamento crociato. La svittese sa come trascendere nei grandi eventi, come dimostrano le sue due medaglie nella specialità (bronzo ad Äre nel 2019 e argento a Cortina nel 2021). Non deve quindi mai essere sottovalutata quando ci sono in palio delle medaglie. Il denaro non ha odore, ma il richiamo del metallo prezioso è troppo forte. Da prestare attenzione pure sulla norvegese Kajsa Vickhoff Lie e sulla campionessa olimpica di Pyeongchang, Ester Ledecka, che lo scorso anno si era imposta proprio a Saalbach. Più difficile sarà il compito delle altre due rossocrociate in lizza, ossia Michelle Gisin e Malorie Blanc. La 31enne ha un bagaglio di esperienza nonché un palmarès invidiabili, ma nelle ultime stagioni ha faticato a trovare buone sensazioni, mentre la 21enne si affaccia sulla ribalta iridata.
Assimilata l'emozione della splendida medaglia d'argento conquistata nel parallelo a squadre miste, nel frattempo le velociste hanno effettuato il secondo allenamento in vista della libera di sabato. Una prova cronometrata da prendere con le pinze, ma che ha mostrato uno stato di forma promettente delle sopracitate Gut-Behrami e Corinne Suter. Le due hanno firmato rispettivamente il quarto e il quinto tempo. Un buon risultato per la ticinese, che si era imposta nel primo allenamento e che può sperare d'issarsi sul podio anche in questa specialità oltre che in gigante. La più veloce è invece stata la padrona di casa Mirjam Puchner.
Relegata a 1"03, la sciatrice di Comano ha perso terreno nella seconda parte del tracciato in cui martedì era stata la migliore. Quinta (a 1"20), la svittese ha invece mostrato di essere molto a suo agio nella parte superiore. La terza e ultima sessione di allenamento, in programma venerdì, permetterà di perfezionare il tutto. Da segnalare che il quartetto rossocrociato sarà completato da Priska Ming-Nufer: la natia di Alpnach è stata di nuovo più veloce di Gisin. Nona (a 1"36) la 32enne, 27esima (a 2"74) la 31enne. Già sicura del suo posto nella libera di sabato dopo il secondo posto di St. Anton, dal canto suo Blanc si è piazzata fuori la top trenta a 3"76 dall'austriaca.
Tornata in azione sulle nevi di Courchevel, in cui ha testato il terreno e l'emozione di essere di nuovo in partenza (commettendo qualche sbavatura che solitamente non presenta in pista), Mikaela Shiffrin ha infranto sul nascere le speranza di ammirare una coppia di campionesse in occasione della combinata a squadre in programma martedì 11 febbraio. Ossia Lindsey Vonn, che si è messa volentieri a disposizione, e appunto la 29enne. La fuoriclasse del Colorado ha infatti annunciato sui propri canali social di voler concentrare le sue "energie sulla preparazione delle gare di gigante (13 febbraio) e slalom (15 febbraio)". La combinata a squadre, novità del programma di questi Mondiali prima della sua introduzione alle Olimpiadi del 2026, ricordiamo che sostituisce il format individuale. “Sto cercando di tornare al 100%. Non è un'impresa da poco, ogni giorno porta con sé nuove sfide”, ha dichiarato Shiffrin.
Nel primo training in vista della libera maschile in programma domenica i rossocrociati hanno confermato di essere in forma. Il quinto nome resta un'incognita, così chi non è riuscito a ottenere la selezione durante la stagione di Coppa del Mondo, ha cercato di attirare l'attenzione di allenatori e assistenti. Come fatto da Stefan Rogentin, capace di realizzare il quarto tempo complessivo e di mettersi alle spalle Lars Rösti (32esimo) e Marco Kohler (13esimo). Il grigionese ha preceduto di poco Marco Odermatt e Alexis Monney, già qualificati, e Franjo von Allmen (undicesimo) e Justin Murisier (36esimo). Il secondo allenamento di giovedì sarà molto più significativo in termini di selezione. Il più veloce è stato Ryan Cochran-Siegle, che ha distanziato di 0"65 il padrone di casa Vincent Kriechmayr, rientrato in tempi record dopo la brutta caduta sul traguardo di Wengen, e di un secondo l'altro austriaco Stefan Babinsky.
Nel frattempo Swiss-Ski ha comunicato i nomi dei quattro atleti che venerdì prenderanno il via al superG. Il leader della disciplina, Odermatt, avrà l'occasione di mettere in bacheca quel titolo sfuggito due anni or sono in Francia (e ancora mai conquistato in carriera) affiancato da Rogentin, Von Allmen e Monney. Terzo sulle nevi di Wengen e su quelle di Kitzbühel nonché primo nelle finali dell'anno scorso Rogentin, vincitore a Wengen e sesto nella classifica di specialità Von Allmen e forte del suo terzo posto a Bormio Monney.